Le due più importanti forme
nella quale la vitamina D si può trovare sono la vitamina D2
(ergocalciferolo) e la vitamina D3
(colecalciferolo).
La sua assunzione può
avvenire:
- Attraverso l’alimentazione: in
questi casi, infatti, molto spesso risulta essere carente e, per questo,
risulta necessario intervenire con opportune integrazioni.
- Attraverso l’esposizione ai raggi del sole: viene prodotta da una serie di
reazioni che avvengono, innanzitutto, a livello cutaneo grazie all’azione dei
raggi ultravioletti sul colesterolo circolante nei capillari sottopelle e, subisce
poi un’attivazione a livello epatico e renale al fine di essere convertita
nella sua forma attiva.
Non tutti sanno, però, che tra le tante azioni
importanti che la vitamina D svolge all’interno del nostro organismo, una in
particolare è relativa all’ambito della fecondazione.
Il ruolo della vitamina D nella funzione riproduttiva
maschile ha catturato l’attenzione della maggior parte dei ricercatori; questo
perché il recettore della vitamina D (VDR) è presente nel testicolo umano,
nell’epididimo, nelle vescicole seminali e negli spermatozoi e, inoltre, induce
effetti non genomici sulla spermatogenesi.
La vitamina D agisce sottoforma di
- 1,25-idrossivitamina D
(1,25 (OH)) promuovendo il calcio intracellulare attraverso i canali nella coda
degli spermatozoi :
- CatSper, canali
ionici che modulano i canali del calcio
voltaggio-dipendenti che sembrano essere
specifici per lo sperma. Sono presenti sulla membrana del flagello dello spermatozoo che reagisce con
lo ione calcio presente nelle pareti dell'ovocita secondario. Quando il calcio
penetra nel flagello, questa proteina muta la sua forma e consente al flagello
stesso di diventare 20 volte più resistente, consentendo di fatto la
penetrazione del nucleo all'interno dell'ovulo. A tal proposito, sono stati
effettuati numerosi studi su topi geneticamente modificati dimostrano come,
qualora questa proteina fosse disattivata, la fecondazione sia inibita
A tal proposito, sono stati effettuati numerosi studi su topi
geneticamente modificati che dimostrano come, qualora questa proteina fosse
disattivata, la fecondazione si inibisca.
Tra vari studi, merita di essere citato quello
effettuato sul VDR knockout, un topo geneticamente modificato (GM) all’interno del quale è stata soppressa, a
scopo dello studio, il gene che codifica
per il recettori VDR, ed è stato osservato nei roditore maschio che hanno
evidenziato una diminuzione relativa alla motilità e al numero degli
spermatozoi ed una maggiore concentrazione degli ormoni LH e FSH .
Ancora, un numero crescente di studi epidemiologici
ha dimostrato l'associazione presente tra i parametri di vitamina D e la
qualità dello sperma:
-
In uno studio effettuato sulla popolazione generale della Danimarca sono stati
selezionati 300 uomini (età media 19 anni) : coloro che presentavano livelli
sierici di vitamina D (25 (OH) D) superiore a 75 nmol / L , ha dimostrato di
avere il 13% in più di spermatozoi
mobili ed il 33% di spermatozoi morfologicamente normali e, dunque, valori
superiori rispetto a coloro che, invece, presentavano livelli sierici di
vitamina D inferiori a 25 nmol / L .
- In un altro studio sperimentale effettuato su 147
uomini (età media 29 anni) campionati dalla popolazione generale dello Utah, è
stato dimostrato che gli uomini con livelli sierici di vitamina D (25 (OH) D)
tra 50 e 125 nmol / L presentavano una motilità dello sperma maggiore del 16%
, una presenza di spermatozoi morfologicamente
normali del 36% ed un numero maggiore di spermatozoi totali del 109% rispetto a
coloro che presentavano livelli sierici di vitamina D inferiori a 50 nmol / L .
Inoltre, è stata evidenziata un’associazione inversa ad U con
il numero totale degli spermatozoi per quanto riguarda la loro mobilità: gli
uomini con livelli sierici di vitamina D (25 (OH) D) tra 50 e 125 nmol / L presentavano il 118% in
più del numero totale degli spermatozoi rispetto a coloro che presentavano
livelli sierici di vitamina D inferiori a 50 nmol / L e l’ 89% in più di spermatozoi mobili evidenziati in soggetti che avevano livelli sierici di vitamina D 125 nmol / L.
Anche se , ad oggi, nessuno studio ha rilevato la
presenza di quanto la vitamina D possa influire sulla funzione riproduttiva
maschile all’interno di coppie che cercano di concepire naturalmente un
bambino, ma leggendo gli studi sopra citati è possibile dedurre quanto la
presenza di livelli sierici elevati di vitamina D (25 (OH) D) possano
migliorare la qualità del seme ed aumentare la percentuale di fecondazione.
Ci sarebbe molto da dire riguardo l’importanza della
Vitamina D: nel prossimo articolo, approfondirò quanto possa essere importante
la sua presenza all’interno dell’organismo femminile e, come bisognerebbe agire
in caso di carenza.
Intanto Il 29 Novembre siete tutti invitati al Counselling 'Mangiare bene per restare in salute...sognando un figlio' che si terrà al Centro Iatropolis – Genesis Day Surgery Caserta – Via De Falco, 24 proposto dal Dott. Umberto Alessandro D’Angelo, biologo nutrizionista che sin dall’inizio della sua carriera si occupa del trattamento di malattie autoimmuni, patologie gastrointestinali e infertilità.
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Il Dott. D’Angelo, terrà per voi un piacevole evento in cui saranno trattate tutte le problematiche che riscontriamo ogni giorno:
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L’obiettivo del counselling sarà proprio quello di vedere insieme come è possibile ottenere miglioramenti rispetto a tali patologie grazie ad un’alimentazione specifica.
Inoltre, tratteremo la correlazione tra alimentazione ed infertilità, vedremo quanto un’alimentazione adeguata può aumentare le probabilità di concepimento all’interno di una coppia.
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Per info e prenotazione, inviare una email a genesiscaserta@gmail.com oppure contattare il numero 3890596432.
Dott. Umberto Alessandro D’Angelo
Nutrizionista