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Fattori ambientali che possono condizionare la fertilità: gli interferenti endocrini

In questi tempi moderni, purtroppo, la fertilità sia maschile che femminile vengono messe a dura prova da diversi fattori, anche ambientali. A proposito di questi ultimi, soprattutto durante lo sviluppo intrauterino, l’infanzia e l’adolescenza, in cui l’organismo è in fase continuo di cambiamento, possono determinare non solo infertilità nella vita adulta ma anche essere ragione di alcune patologie andrologiche e ginecologiche e anche di alcuni tumori e malformazioni del sistema riproduttivo. 

Uno dei fattori ambientali che possono mettere a rischio la fertilità è rappresentato dagli interferenti endocrini, sostanze insidiose potenzialmente in grado di alterare la funzionalità del sistema endocrino causando in tal modo effetti negativi sulla nostra salute e prole. Si tratta di un ampio gruppo di sostanze chimiche che comprende: contaminanti ambientali persistenti, sostanze chimiche utilizzate come pesticidi o antiparassitari, oppure come additivi e preservanti di prodotti industriali e di consumo, alcuni metalli pesanti, sostanze chimiche di origine naturale come i polifenoli e farmaci ad azione ormone-simile. Queste sostanze chimiche possono essere disperse nell’ambiente o mediante l’inquinamento atmosferico (es. le diossine per combustione negli inceneritori) oppure nelle acque e nei suoli, in seguito ad escrezione urinaria, perché presenti negli alimenti e nelle acque potabili o perché contenute in oggetti anche di uso comune come plastiche e scatole metalliche usate anche per la conservazione degli alimenti, nonché nei cosmetici e nei prodotti per l’igiene e la cura personale. 

Quindi è molto importante controllare, laddove possibile, l'alimentazione, veicolo di esposizione principale agli interferenti endocrini. Una recente stima ha calcolato che, in assenza di azioni per la riduzione del rischio, l’esposizione a interferenti endocrini contribuisce per almeno il 20% all’incidenza di malattie riproduttive, quali endometriosi, infertilità maschile e criptorchidismo la cui cura comporta seri costi sociali ed economici. 

Diversi fattori, anche ambientali, possono condizionare la fertilità femminile ma anche la maschile

In questi tempi moderni, purtroppo, la fertilità sia maschile che femminile vengono messe a dura prova da diversi fattori, anche ambientali. A proposito di questi ultimi, soprattutto durante lo sviluppo intrauterino, l’infanzia e l’adolescenza, in cui l’organismo è in fase continuo di cambiamento, possono determinare non solo infertilità nella vita adulta ma anche essere ragione di alcune patologie andrologiche e ginecologiche e anche di alcuni tumori e malformazioni del sistema riproduttivo. Uno dei fattori ambientali che possono mettere a rischio la fertilità è rappresentato dagli interferenti endocrini, sostanze insidiose potenzialmente in grado di alterare la funzionalità del sistema endocrino causando in tal modo effetti negativi sulla nostra salute e prole. Si tratta di un ampio gruppo di sostanze chimiche che comprende: contaminanti ambientali persistenti, sostanze chimiche utilizzate come pesticidi o antiparassitari, oppure come additivi e preservanti di prodotti industriali e di consumo, alcuni metalli pesanti, sostanze chimiche di origine naturale come i polifenoli e farmaci ad azione ormone-simile. Queste sostanze chimiche possono essere disperse nell’ambiente o mediante l’inquinamento atmosferico (es. le diossine per combustione negli inceneritori) oppure nelle acque e nei suoli, in seguito ad escrezione urinaria, perché presenti negli alimenti e nelle acque potabili o perché contenute in oggetti anche di uso comune come plastiche e scatole metalliche usate anche per la conservazione degli alimenti, nonché nei cosmetici e nei prodotti per l’igiene e la cura personale. Quindi è molto importante controllare, laddove possibile, l'alimentazione, veicolo di esposizione principale agli interferenti endocrini. Una recente stima ha calcolato che, in assenza di azioni per la riduzione del rischio, l’esposizione a interferenti endocrini contribuisce per almeno il 20% all’incidenza di malattie riproduttive, quali endometriosi, infertilità maschile e criptorchidismo la cui cura comporta seri costi sociali ed economici. 

Gli interferenti endocrini possono mettere a rischio la fertilità

La fertilità maschile e femminile, tenendo conto di una serie di situazioni e di fattori che oggi possono condizionarla o anche metterla a serio rischio, va custodita in maniera accurata. Ad esempio, alcuni fattori ambientali, soprattutto durante lo sviluppo intrauterino, l’infanzia e l’adolescenza, in cui l’organismo è in fase continuo di cambiamento, possono determinare non solo infertilità nella vita adulta ma anche essere ragione di alcune patologie andrologiche e ginecologiche e anche di alcuni tumori e malformazioni del sistema riproduttivo. Uno dei fattori ambientali che possono mettere a rischio la fertilità è rappresentato dagli interferenti endocrini, sostanze insidiose potenzialmente in grado di alterare la funzionalità del sistema endocrino causando in tal modo effetti negativi sulla nostra salute e prole. Si tratta di un ampio gruppo di sostanze chimiche che comprende: contaminanti ambientali persistenti, sostanze chimiche utilizzate come pesticidi o antiparassitari, oppure come additivi e preservanti di prodotti industriali e di consumo, alcuni metalli pesanti, sostanze chimiche di origine naturale come i polifenoli e farmaci ad azione ormone-simile. Queste sostanze chimiche possono essere disperse nell’ambiente o mediante l’inquinamento atmosferico (es. le diossine per combustione negli inceneritori) oppure nelle acque e nei suoli, in seguito ad escrezione urinaria, perché presenti negli alimenti e nelle acque potabili o perché contenute in oggetti anche di uso comune come plastiche e scatole metalliche usate anche per la conservazione degli alimenti, nonché nei cosmetici e nei prodotti per l’igiene e la cura personale. Quindi è molto importante controllare, laddove possibile, l'alimentazione, veicolo di esposizione principale agli interferenti endocrini. Una recente stima ha calcolato che, in assenza di azioni per la riduzione del rischio, l’esposizione a interferenti endocrini contribuisce per almeno il 20% all’incidenza di malattie riproduttive, quali endometriosi, infertilità maschile e criptorchidismo la cui cura comporta seri costi sociali ed economici


Il ruolo della CANNABIS sativa nella fertilità maschile

Se ne sta parlando anche in quest'ultimo periodo della cannabis e dei suoi effetti. Recentemente l'argomento è stato ritrattato dal Ministero della Salute. E’ oramai evidente come negli ultimi anni sia drasticamente aumentata l’infertilità maschile. Da recenti studi è emerso che una delle possibili cause possa essere l’eccessivo consumo di cannabis. Nel dettaglio si è visto che all’interno dell’organismo è presente un sistema endogeno, il sistema endocannabinoide (ECS), composto da alcuni recettori (CB1 e CB2). Questi ultimi, normalmente, vengono attivati da alcuni mediatori lipidici ovvero i ligandi endogeni. Il fitocannabinoide Δ9- tetraidrocannabinolo (Δ9-THC), principio attivo della cannabis sativa, è riconosciuto dai reccettori esattamente come un ligando endogeno ed innesca una risposta anomala che altera il fisiologico andamento dell’ECS. CB1e CB2 sono espressi principalmente nel sistema nervoso centrale, nel sistema immunitario, nei tessuti periferici ed in entrambe le gonadi (ovaio e testicolo).
In passato si è evidenziato un coinvolgimento dell’ECS sia nella spermatogenesi, cioè il processo di formazione delle cellule germinali maschili (spermatozoi), sia nell’acquisizione della motilità spermatica e sia nella reazione acrosomiale senza la quale non può esserci la fecondazione.
In conclusione, l’assunzione di Δ9-THC, agendo sul sistema endocannabinoide può alterare la fisiologica funzione riproduttiva maschile.

Quando la gravidanza tarda ad arrivare... I consigli dell'esperto

Diventare mamma è sogno di ogni donna ma spesso la gravidanza tarda ad arrivare.
Vengono consigliati il calcolo e il test dell’ovulazione,  ci si informa su come rimanere incinta velocemente e quali sono i giorni fertili . Ma se in entrambi i partner non si hanno problemi di fertilità non bisogna trascurare il fattore stress.
Spesso viene consigliato di “non stressarti” ma può sembrare il solito consiglio irrilevante? Purtroppo non è così perché diversi studi hanno già confermato che alti livelli di stress influenzerebbero la fertilità della donna.
A rafforzare questa ipotesi arriva ora uno studio condotto su 501 coppie da Courtney D. Lynch dell’Ohio State University in Michigan e Texas e pubblicato sulla rivista Human Reproduction.

La ricerca ha seguito le coppie per un anno, nel quale hanno cercato di concepire un figlio. Sono state misurate nella loro nella saliva i livelli di cortisolo e dell’enzima alfa-amilasi (entrambi maker dello stress) oltre a considerare il consumo di alcol, caffeina e sigarette. Al termine dello studio l’87% delle donne è rimasto incinta. Gli studiosi hanno visto che quelle con i livelli più alti dell’enzima alfa-amilasi avevano una riduzione di quasi il 30% di fecondità, cioè avrebbero un rischio doppio d’infertilità rispetto alle donne “meno stressate”. Invece non sono stati trovati legami tra cortisolo e fertilità.
Dott. GIUSEPPE MONDRONE
Biologo - Genesis Day Surgery Caserta
per info: genesiscaserta@gmail.com

OBESITA' associata ad INFERTILITA'. Parla il dott. ANTONIO FERRARO

È ormai un fatto risaputo che l’obesità sia una patologia in aumento nella nostra società, soprattutto nei paesi più industrializzati. Possiamo certamente definirla una malattia importante, poiché è correlata all’aumento del rischio di sviluppare tutta una serie di situazioni patologiche, come il diabete di tipo 2, l’ipertensione, le malattie cardiovascolari, l’apnea notturna ed alterazioni osteoarticolari, senza dimenticare l’aspetto psicologico del problema.
Oltre alle sopracitate patologie, è oggi accertato che l’obesità sia associata all’infertilità: è stata infatti riscontrata una riduzione della fertilità che è proporzionale al grado di sovrappeso, un dato che ci dice che non sono coinvolti solo i soggetti francamente obesi ma anche quelli in sovrappeso.
In che modo l’obesità influenza la fertilità maschile?
Le alterazioni patologiche sono riscontrate a diversi livelli: oltre alle irregolarità del sonno si rilevano alterazioni del comportamento sessuale, come la disfunzione erettile, che possono dipendere sia da fattori psicogeni che organici.
Tra i principali fattori organici, consideriamo innanzitutto le alterazioni dell’assetto ormonale: i soggetti obesi vanno incontro ad una riduzione dei livelli di testosterone ed un concomitante aumento dei livelli estrogenici, cosa che determina un’inibizione più o meno severa della secrezione di FSH ed LH, ormoni che influenzano la produzione di spermatozoi e testosterone.
A tali anomalie del profilo ormonale si aggiungono alterazioni della vascolarizzazione che incidono negativamente sulle dinamiche dell’erezione.
Nei soggetti obesi è stata inoltre evidenziata una maggiore temperatura dello scroto, con conseguente riduzione dell’efficienza del processo di produzione degli spermatozoi (spermatogenesi).
Alla luce di questi dati, appare evidente che la migliore prevenzione di tali problematiche sia rappresentata da una dieta equilibrata con cibi sani, unitamente al regolare svolgimento di attività fisica.

Dott. Antonio Ferraro
Medicina della Riproduzione, Genesis Day Surgery

Info: genesiscaserta@gmail.com

CAUSE DI INFERTILITA' MASCHILE: Pretesticolari o Testicolari. Parla la dott.ssa TORRE


Si definisce infertile una coppia che dopo almeno un anno di rapporti non protetti non è in grado di concepire un figlio; un tempo si pensava che la difficoltà di concepimento dipendesse principalmente dalla donna, oggi invece si stima che il 40% dei problemi di fertilità di una coppia è da attribuirsi a fattori maschili.
Le cause d’infertilità maschile possono dipendere da disturbi ormonali, traumi, ostruzioni  dell’apparato genitale, infezioni, scorretti stili di vita o da patologie trascurate negli anni.
Le cause dell’infertilità maschile possono essere pre-testicolari, quando per esempio coinvolgono l’equilibrio ormonale, o testicolari. Tra le cause testicolari rientra il VARICOCELE ovvero la presenza di varici nel testicolo che, a causa della stasi di sangue che determinano, fanno aumentare la temperatura locale, condizionando negativamente la produzione e la maturazione degli spermatozoi e le testicolopatie primarie, che sono condizioni di deficit strutturale dei testicoli.
Infine abbiamo le cause post-testicolari dovute a prostatiti, infezioni e infiammazioni che creano un ambiente alterato per la sopravvivenza degli spermatozoi.
Queste patologie possono essere già presenti alla nascita (congenite) o possono svilupparsi successivamente (acquisite).
Uno stile di vita corretto aiuta a mantenere in buona salute la propria fertilità. Il fumo di sigaretta e l’obesità sono tra i più diffusi fattori predisponenti all’infertilità maschile, così come l’abuso di alcol.
Alcuni ormoni come gli anabolizzanti, utilizzati da chi pratica determinate discipline sportive come ad esempio il body building, possono creare danni irreparabili alla fertilità maschile.
Stesso discorso per alcune malattie a trasmissione sessuale, come la clamidia e la gonorrea, che se non curate e trascurate possono causare problemi permanenti d’infertilità. Per tutte queste patologie a trasmissione sessuale l’unica forma preventiva rimane il profilattico.
Per conoscere lo stato di salute della fertilità maschile basta un semplice esame di laboratorio, lo spermiogramma. Alcune cause d’infertilità maschile diventano più difficili da trattare se la diagnosi viene eseguita tardivamente; è per questo che si consiglia lo spermiogramma a chiunque si appresti a volere un figlio.




Dott.ssa AlessiaTorre

Biologa - Genesis Day Surgery

Info: genesiscaserta@gmail.com

VARICOCELE. Di cosa si tratta e come fare. Ci spiega tutto il Dott. A. FERRARO

Il varicocele consiste in una dilatazione varicosa delle vene del plesso pampiniforme.
Il plesso pampiniforme è un insieme di vene che raccolgono il sangue proveniente dalle varie strutture del testicolo per poi risalire fino all’ingresso del canale inguinale, un passaggio che mette in comunicazione lo scroto (la “sacca” cutanea esterna che contiene i testicoli) e la cavità addominale.
Prima di entrare nel canale inguinale, le vene del plesso pampiniforme si accompagnano ad arterie, nervi, vasi linfatici ed al dotto deferente (che conduce gli spermatozoi alla prostata dove, unitosi al dotto della vescicola seminale, forma il dotto eiaculatore), costituendo un cordone (rivestito da strati di tessuto connettivo e muscolare) chiamato “funicolo spermatico”.  Questo funicolo attraversa il canale inguinale e si porta in cavità addominale, dove le strutture che lo compongono si separano e continuano il loro decorso.



Poniamo dunque la nostra attenzione sul destino della componente venosa: dal plesso pampiniforme origina la vena testicolare, la quale sbocca, a destra, nella vena cava inferiore  e, a sinistra, nella vena renale. 
Questo dato anatomico è molto importante, perché ci fa capire che la maggiore frequenza della formazione di varicocele a carico del testicolo sinistro non è un fatto casuale.
Le vene sono vasi sanguigni sottoposti a regimi di pressione molto meno elevati rispetto alle arterie. Al loro interno il sangue è dunque sospinto da una pressione di bassa entità, il che comporta una certa difficoltà nel fluire verso l’alto, dovendo vincere anche la forza di gravità. La natura ha ovviato a questo problema dotando la superficie interna delle vene di “valvole”, strutture che permettono al sangue di fluire in una sola direzione, impedendo così un eventuale flusso “al contrario” (retrogrado).  I lembi delle valvole sono praticamente delle estroflessioni della superficie interna della vena, ragion per cui, in caso di dilatazione varicosa, si distanziano impedendo alla valvola di chiudersi (i lembi non collabiscono). Come conseguenza di questo fatto, il sangue può fluire in senso retrogrado.
Questo fenomeno di dilatazione varicosa è maggiormente frequente a livello della vena testicolare sinistra, poiché questa si continua nella vena renale formando un angolo retto (90°), mentre lo sbocco della vena testicolare destra nella vena cava inferiore avviene formando un angolo acuto (minore di 90°).


Per capire questo concetto può essere utile immaginare questi punti di sbocco come degli incroci stradali: è certamente più facile inserirsi in una carreggiata seguendo una via di immissione graduale, piuttosto che dover affrontare un incrocio a “T”. A livello di questo incrocio a “T”, infatti, vi è una maggiore difficoltà del sangue a fluire dalla vena testicolare sinistra nella vena renale, causando così un progressivo accumulo di sangue (e conseguente dilatazione) che si ripercuote fino al testicolo, punto di partenza di questo “viaggio”.


Il varicocele è una patologia che può interessare tutti gli uomini. Una maggiore probabilità di svilupparla è stata però riscontrata in individui con particolare tendenza (anche familiare) alla formazione di vene varicose in altri distretti corporei, segno talvolta di una “debolezza” congenita della parete vascolare, ed in soggetti che presentano un ridotto tono del muscolo che avvolge il tratto iniziale della vena spermatica. 


SINTOMATOLOGIA:
La sintomatologia del varicocele include dolore ad uno o entrambi i testicoli, che può accompagnarsi ad una sensazione di peso o di tensione allo scroto. Le vene dilatate sono visibili sotto la cute e palpabili, mentre il testicolo del lato interessato si presenta di dimensioni ridotte, a causa del minore afflusso di sangue. Non sempre, però, il varicocele si manifesta con una particolare sintomatologia. Nella maggior parte dei casi esso è anzi asintomatico, e il paziente ne scopre l’esistenza in età adulta, spesso quando si reca dal medico per infertilità di coppia.


VARICOCELE ED INFERTILITÀ:
Circa il 35% dei pazienti infertili è infatti portatore di varicocele palpabile, di cui il circa il 72% presenta anche parametri seminali alterati, che sono invece normali solo in circa il 28% dei casi.
Il meccanismo con cui il varicocele influisce sulla spermatogenesi (la formazione e la maturazione degli spermatozoi), e quindi sulla fertilità maschile, non è ancora del tutto chiaro ed è a tutt’oggi oggetto di discussione.
Di fatto il testicolo interessato si riduce di volume man mano che la patologia avanza, e le statistiche precedentemente citate confermano la presenza di alterazioni del liquido seminale come la riduzione del numero di spermatozoi, della loro motilità ed il riscontro di difetti morfologici.

DIAGNOSI:
Fare diagnosi di varicocele è semplice e non richiede analisi invasive: è sufficiente un attento esame obiettivo, insieme all’ecocolordoppler delle vie seminali, che in caso di patologia evidenzierà un diametro della vena spermatica maggiore di 3 mm (col paziente in posizione distesa). E’ consigliabile inoltre uno spermiogramma, che potrà presentare parametri seminali variabili dalla normalità fino a forme di oligospermia (riduzione del numero di spermatozoi), astenospermia (riduzione della percentuale  di spermatozoi mobili al di sotto del 50%) o teratospermia (gli spermatozoi presentano una morfologia anomala).


TERAPIA:
Il trattamento è prevalentemente chirurgico, talvolta radiologico interventistico (in cui un catetere viene guidato radio graficamente con lo scopo di iniettare nella vena spermatica una sostanza “sclerosante”, che causa, cioè, la chiusura della vena responsabile del varicocele)


Dott. ANTONIO FERRARO
GINECOLOGIA-GENESIS DAY SURGERY - CENTRO IATROPOLIS

genesiscaserta@gmail.com

GINECOLOGIA. OCCHIO ai PESTICIDI in frutta e verdura riducono la fertilità (dott. R. FERRARO)

I ricercatori del Dipartimento di Nutrizione ed Epidemiologia della Harvard T. H Chan School of Public Health di Boston (Stati Uniti) hanno svolto uno studio su 155 uomini con problemi di fertilità per 18 mesi. Comparando la quantità e il tipo di vegetali consumati con gli esami del liquido seminale, si è visto che, chi assumeva più di una porzione e mezza al giorno di frutta e verdura con alti livelli di pesticidi, aveva il 49% di spermatozoi in meno di chi ne consumava di meno. È risultato compromessa anche la morfologia degli spermatozoi, con ridotte probabilità di concepimento.

Lo studio, quindi, accerta per la prima volta che i pesticidi presenti in frutta e verdura abbassano la fertilità maschile e che, esiste una relazione fra pesticidi e qualità del liquido seminale. Affiora anche che il danno è correlato alla quantità e al tipo di frutta e verdura consumate. Infatti il Dipartimento dell’Agricoltura Americano pubblica ogni anno le tabelle sul contenuto di pesticidi per ogni tipo di frutta e verdura.

La frutta e la verdura in realtà proteggono la fertilità maschile perché hanno alti livelli di antiossidanti: sono consigliate 5 porzioni al giorno, variando il più possibile la tipologia. I vegetali che contengono meno pesticidi sono i piselli, i fagioli, il pompelmo e la cipolla. Livelli elevati di residui sono presenti invece nei peperoni, negli spinaci, nelle fragole, nelle mele e nelle pere.
Per difendersi dai pesticidi, possiamo adottare delle precauzioni? Queste semplici, ma importanti azioni cautelative, riducono il rischio di inquinamento del corpo e, quindi, dell’apparato riproduttivo maschile:
- Variare la dieta: alternando verdura e frutta di tipo diverso si è meno esposti agli stessi pesticidi, evitando l’effetto accumulo.
- Lavare con cura sotto l’acqua corrente frutta e verdura per pulire i residui depositati in superficie.
- Lasciarle a mollo in acqua e bicarbonato.
- Sbucciare la frutta per eliminare quasi completamente tutti i residui.

Prof. Dott. RAFFAELE FERRARO
Ginecologo

per info: genesiscaserta@gmail.com

7-8 Luglio IATROPOLIS organizza Convegno MONDIALE sulla PMA (9 crediti ECM). Iscriviti qui

Sarà uno degli appuntamenti più importanti dell'anno per la città di Caserta, dal punto di vista medico. Fervono gli ultimi preparativi per il convegno mondiale ''ICSI 25 anni dopo gli attuali trend nella tecnologia della riproduzione assistita" in programma il 7 e l'8 luglio 2017. Al Belvedere di San Leucio arriveranno esperti medici da tutte le nazioni
per partecipare all'evento formativo organizzato dal Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery in collaborazione con la Città di Caserta, l'Ordine Provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta, l'Ordine Nazionale dei Biologi, l'Università degli Studi di Napoli Federico II, il Dipartimento di Biologia, l'Università degli Studi di Sassari e la Società Italiana di Embriologia, Riproduzione e Ricerca. I Direttori Scientifici del meeting saranno il Dottor Raffaele Ferraro del Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery di Caserta e il Professor Riccardo Talevi del Dipartimento dell'Università di Biologia della 'Federico II' di Napoli.

Il programma del 7 luglio 2017

Ore 13.30: registrazione dei partecipanti e light lunch
Ore 14.45: Il saluto delle Autorità: Maria Erminia Bottiglieri, Presidente dell?Ordine dei Medici di Caserta. Ermanno Calcatelli, Presidente dell'Ordine Nazionale dei Biologi
Ore 15: Saluto ed introduzione del dott. Raffaele Ferraro e del Prof. Riccardo Talevi

PRIMA SESSIONE
LA RIPRODUZIONE ASSISTITA OGGI
Ore 15.15: LO STATO DELL'ARTE DELLA RIPRODUZIONE ASSISTITA
Relatori: dott. Raffaele Ferraro -Caserta, Prof. Riccardo Talevi - Napoli, dott. Gianpiero Palermo - New York
Ore 15.45: UN POSTO NECESSARIO PER LA RICERCA BASE PER MIGLIORARE i TRATTAMENTI ART
Relatore: Dott. Yves Menezo - Londra
Ore 16.15: Discussione

SECONDA SESSIONE
LE SFIDE NELLA TECNOLOGIA DELLA RIPRODUZIONE ASSISTITA
Ore 16.30. IL 'TIME LAPS' PUO' RIMPIAZZARE POTENZIALMENTE LE PROCEDURE INVASIVE PGS PER IL RILEVAMENTO DI EMBRIONI ANEUPLOIDI?
Relatori: Dott.ssa Rosanna Ciriminna - Palermo, dott. Fulvio Zullo - Catanzaro, dott.ssa Maria Giulia Minasi - Roma
Ore 16.50: EPIGENETICA NELLA FECONDAZIONE E NELLA PREIMPIANTAZIONE DELLO SVILUPPO NEGLI EMBRIONI.
Relatore: Dott. Liborio Stuppia - Chieti
Ore 17.10: GENETICA DELL'INFERTILITA' MASCHILE: SIAMO PRONTI A SCOPRIRE IL FATTORE GENETICO 'NASCOSTO'?
Relatore: CSILLA KRAUSZ
Ore 17.30: INFLUENZA PATERNA DELL'INTEGRITA' DEL DNA SPERMATICO SULLO SVILUPPO EMBRIONALE PRECOCE
Relatore: Satish Adiga Manipal, India
Ore 17.50: MANIPOLAZIONE DEL GAMETE E STRESS OSSIDATIVO
Relatore: Roberto Gualtieri
Ore 18.10: INVECCHIAMENTO DELL'OVOCITE: FOCUS SUL METABOLISMO ENERGETICO
Relatore: Carla Tatone
Ore 18.30: Discussione
Ore 18.50: Comunicazione Libera

Il programma del 8 luglio 2017

TERZA SESSIONE
LE SFIDE NELLA STIMOLAZIONE OVARICA E NELL'IMPIANTAZIONE DEGLI EMBRIONI
Ore 9.00: LH SUPPLEMENTI PER MIGLIORARE LE PROGNOSI DEI PAZIENTI 
Relatori: Giuseppe De Placido - Napoli. Alfredo Nazzaro - Benevento, Carlo Alviggi - Napoli.
Ore 9.20: TRASFERIMENTO EMBRIONALE: UNO STEP CRITICO DELLA TECNOLOGIA DI RIPRODUZIONE ASSISTITA
Relatore: dott. Antonio Ferraro - Caserta
Ore 9.40: ENDOMETRIOSI E PERDITE RICORRENTI IN GRAVIDANZA
Relatore: dott. JEAN MARIE WENGER
Ore 10: Discussion
Ore 10.15: Pausa Caffè

QUARTA SESSIONE
LE SFIDE PER PRESERVARE LA FERTILITA'
Ore 10.30:PRESERVAZIONE DELLA FUNZIONE OVARICA NEL CANCRO DEI PAZIENTI
Relatori: Nicola Colacurci - Napoli, Roberto Gualtieri - Napoli, Richard Anderson - Edinburgo.
Ore 10.50: LE SFIDE NELLA CRIOCONSERVAZIONE DEL TESSUTO OVARICO E NELLA CULTURA DEL VITRO
Relatore: Prof. Riccardo Talevi - Napoli
Ore 11.10: SOCIAL FREEZING: SIAMO PRONTI?
Relatore: Salvatore DESSOLE - Sassari
Ore 11.30: LE NUOVE STRATEGIE NELLA CRIOCONSERVAZIONE DEI GAMETI
Relatore: Ludovico Parmegiani - Bologna
Ore 11.50: BIOREATTORI E IL FUTURO DELLA TECNOLOGIA DELLA RUIPRODUZIONE ASSISTITA
Relatore: Gerardo Catapano - Cosenza.
Ore 12.10 Discussione
Ore 12.30 TAVOLA ROTONDA: L'IMPATTO DELLE NUOVE TECNOLOGIE E LA REGOLAZIONE SUL FUTURO DELLA RIPRODUZIONE ASSISTITA IN CAMPANIA
Esperti: Gianni Baldini, Luigi Cobellis, Nicola Colacurci, Giuseppe De Placido, Cristofaro De Stefano, Raffaele Ferraro, Stefania Iaccarino, Alfredo Nazzaro, Salvatore Ronsini, Annalisa Salerno, Riccardo Talevi. 
Ore 13.30: Valutazione test ECM
Ore 13.45: Fine del Congresso

Evento formativo ECM numero 1037-195133
destinato a Medici Chirurghi, specialisti in ginecologia, genetica medica, urologia, biologi e ostetriche
numero 9 crediti ECM
traduzione simultanea
registrazione online:  www.meetingwords.it

CALO DELLE NASCITE: raggiunto minimo storico. Perchè sta accadendo? Parla il dott. G. Mondrone


L’infertilità di coppia, che può rappresentare un problema a dir poco invalidante per due persone che vorrebbero dare vita ad una nuova famiglia emerge, seppur in maniera talvolta sommessa, in una società come quella moderna nella quale, elementi diversi, come l’incapacità di trovare un lavoro sicuro in tempi accettabili, rallentano la possibilità di avere un figlio, con tutte le conseguenze del caso.
Al giorno d’oggi, affrontare un percorso per il trattamento dell’infertilità è sicuramente qualcosa a cui è necessario fare riferimento, specialmente quando, dopo dodici mesi di attività sessuale mirata e con rapporti consecutivi e mirati, non si riesce ad ottenere una gravidanza.
Di questo aspetto così importante, che rappresenta spesso la difficoltà della donna a rimanere incinta – per cause organiche proprie o del partner, ma anche talvolta per problemi psicologici, come stress e ansia, che possono incidere fortemente sulla capacità sessuale – si sta parlando negli ultimi tempi anche in tv, dando così estrema importanza ad una situazione che deve essere in qualche modo affrontata nel giusto modo, e con i corretti strumenti.
Non solo se ne è parlato, in una puntata di Presa Diretta in onda in prima serata su Rai Tre – in cui si è comunque a lungo discusso del tema relativo all’infertilità maschile, spesso causata da un’eccessiva femminilizzazione dell’uomo – ma anche qualche settimana fa, in cui il programma televisivo Le Iene ha cercato di fare luce sul tema, affrontando l’argomento della fecondazione assistita in aumento, anche a causa del calo della fertilità di coppia.

Calano le nascite naturali, ovvero le gravidanze ottenute per merito del rapporto sessuale spontaneo e mirato, e ciò, ovviamente, evidenzia la sempre più importante necessità di fare riferimento ad un trattamento esterno, in grado di dare vita alla gravidanza. Secondo quanto è emerso dall’indagine del servizio de Le Iene, in Italia siamo di fronte ad un sostanziale calo delle nascite: “solo” 474 mila bambini nati durante il 2016, con un vero e proprio “minimo storico”. Accanto a questo dato, si conferma, ancora una volta, la crescita del ricorso alla fecondazione assistita, necessaria, in molti casi, per ottenere una gravidanza.

Dott. Giuseppe MONDRONE
Biologo - Genesis Day Surgery

C. IATROPOLIS-Internazionali TENNIS donne CE. Pres. TC CE PROVITERA: "Binomio vincente, grazie alla famiglia FERRARO"

Sabato scorso sono stati presentati i 30esimi Internazionali Femminili di Tennis al circolo del Tennis Club di Caserta. Il Presidente Provitera ha parlato di noi e della famiglia Ferraro. Ascoltate la breve intervista. Ricordiamo che la nostra azienda è partner da anni della importante e prestigiosa kermesse.

CE. Al C. Iatropolis MARTEDI' 18 counseling GRATUITO su Procreazione Medicalmente Assist. CI SARA' UNA TESTIMONIANZA SPECIALE







Grande appuntamento subito dopo Lunedì in Albis al Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery. Martedì 18 aprile a partire dalle ore 18 si svolgerà il Counseling di informazione e preparazione alla PMA (Procreazione Medicalmente Assistita). Sono invitati a partecipare tutte le coppie che desiderano avere un figlio. In occasione del meeting ci sarà la testimonianza diretta di una paziente del Professor Raffaele Ferraro che racconterà la sua bella esperienza conclusasi con la nascita di un bellissimo bambino. Miriam Bella successivamente ha deciso di scrivere un libro, diventato subito molto conosciuto, ‘Voglia di fragole’ dove narra il suo viaggio all’interno della PMA. “Invitiamo tutti a partecipare -spiega la psicoterapeuta Lucia Lombardo- perché sarà davvero molto interessante. Secondo il mio punto di vista la Procreazione Medicalmente Assistita è oggi una risorsa meravigliosa che la medicina mette a disposizione di tante donne ma soprattutto di tante coppie. Vi aspettiamo”.

Al C. IATROPOLIS-GENESIS DAY SURGERY BOOM di visite gratuite per la giornata URO-ANDROLOGICA. Parla il dott. RUFFO

Al Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery di Caserta (Via De Falco) si è svolta la seconda giornata dedicata all'UROLOGIA e all'ANDROLOGIA. Tante le prenotazioni e quindi le visite GRATUITE EFFETTUATE dal dottore RUFFO che ascoltiamo in questa intervista.

Dott. A. RUFFO: "Terra dei Fuochi ha creato problemi. Visita andro-urologica importante quanto..."

E' in pieno svolgimento presso il Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery la 'GIORNATA DELLA PREVENZIONE UROLOGICA' con visite gratuite con il Dott. ANTONIO RUFFO Chirurgo, Andrologo ed Urologo, molto conosciuto sul territorio. Con lui abbiamo parlato di quanto 'Terra dei Fuochi' ha inciso anche sulla fertilità maschile e non solo...

LUNEDI' 20**** 'GIORNATA PREVENZIONE UROLOGICA'. Prenota QUI la tua visita GRATUITA

Lunedì 20 Febbraio il Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery organizza la 'GIORNATA DELLA PREVENZIONE UROLOGICA'. Telefonando allo 0823 325388 potrai prenotare GRATUITAMENTE la tua visita specialistica di UROLOGIA-ANDROLOGIA. Gli esami che gratuitamente potrai effettuare sono i seguenti:

-SPERMIOGRAMMA
-IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA
-DISFUNZIONE ERETTILE
-PROSTATITE
-INCONTINENZA URINARIA
-VARICOCELE
-EIACULAZIONE PRECOCE
-PATOLOGIE DELLA VESCICA
-CALCOLOSI URINARIA

Tutta la giornata verrà coordinata e diretta dal dottore Antonio Ruffo, specialista in UROLOGIA-ANDROLOGIA

INFERTILITA' MASCHILE. Perchè si effettua lo SPERMIOGRAMMA? Risponde l'esperto

L’esame del liquido seminale o “spermiogramma” rappresenta la più rilevante indagine dello studio andrologico, che consente di stabilire se il partner maschile di una coppia debba essere effettivamente considerato infertile e, quindi, se il livello d’infertilità è tale da richiedere una procedura di fecondazione assistita e infine verso quale tecnica di fecondazione assistita è opportuno procedere. Tra le cause della sterilità maschile un ruolo di grande importanza è rivestito dalle alterazioni del numero degli spermatozoi, della loro motilità e della loro morfologia. È comunque da tener presente l’alta variabilità dei risultati, per cui in presenza di un esame anomalo esso deve essere ripetuto a distanza di tempo (a distanza di uno o due mesi anche se il primo esame ha dato esito negativo). Vi sono, infatti, fattori che possono alterare la qualità del liquido seminale, come l’assunzione di antibiotici, periodi di febbre alta precedente l’esame, il trasporto improprio del seme in laboratorio. L’OMS ha pubblicato un dettagliato protocollo di laboratorio, definendo i criteri standardizzati di valutazione del liquido seminale. Per il buon esito dei risultati sono necessari alcuni accorgimenti, ovvero un periodo di astinenza da rapporti sessuali non inferiore a tre giorni e non superiore a cinque giorni, raccolta mediante masturbazione in un contenitore di plastica sterile, possibilmente nella sede del laboratorio, oppure, laddove ciò non sia possibile, il campione deve essere consegnato in laboratorio entro 20 minuti dalla raccolta a temperatura costante di 25-35°C. Il liquido seminale va valutato da un punto di vista macroscopico e microscopico.

Valutazione macroscopica: L’analisi macroscopica prende in considerazione le caratteristiche chimico-fisiche e reologiche del liquido seminale, in particolare si valutano i seguenti parametri:
-Volume dell’eiaculato: il volume dell'eiaculato (in condizioni normali da 2 a 5 ml) è un marker della funzionalità delle vescichette seminali, in quanto queste producono dal 50 all'80% della componente liquida dello sperma. La prostata contribuisce per il 15-30% e il rimanente è fornito dalle ghiandole uretrali accessorie e dal deferente;
-pH: il liquido seminale ha normalmente un pH alcalino, che oscilla tra 7,5 e 25 7,8, ed è la risultante tra la secrezione basica delle vescichette seminali e la secrezione acida della prostata. Un pH inferiore a 7 è espressione di disfunzione delle vescichette seminali, un pH superiore a 7,8, in presenza di leucociti, indica la presenza di un’infezione;
-Aspetto: il colore del liquido seminale è normalmente grigio opalescente. In un referto di uno spermiogramma sarà possibile leggere però anche altre diciture come lattescente, pioide, bruno (ematico). Un aspetto lattescente, specialmente se accompagnato da un ridotto volume ed un pH acido, può riflettere un danno a carico delle vescichette seminali, mentre l'aspetto giallognolo pioide è indice di una contaminazione urinaria, della presenza di granulociti, di una netta prevalenza della componente delle vescichette seminali oppure raramente dalla presenza di bilirubina;
-Liquefazione: appena emesso, lo sperma coagula per poi liquefarsi. La liquefazione si completa nel giro di 30' a temperatura corporea (37 °C). La coagulazione avviene per opera di enzimi prostatici: Una mancata coagulazione dello sperma, oltre che uno scarso volume, indica una disfunzione delle vescichette, o una loro agenesia. L'eccessiva viscosità impedisce il normale movimento degli spermatozoi.
Valutazione microscopica L’analisi microscopica fornisce invece i seguenti parametri:
-Concentrazione degli spermatozoi: deve essere superiore ai 20 milioni di spermatozoi per ml di liquido seminale;
-Motilità: tale parametro viene valutato sia da un punto di vista qualitativo, sia da un punto di vista quantitativo, distinguendo i movimenti rettilinei rapidi e progressivi (motilità a) dai movimenti rettilinei lenti e progressivi (motilità b), dai movimenti discinetici (motilità c) per arrivare agli spermatozoi immobili (motilità d). La motilità dipende fisiologicamente dalla durata dell'astinenza (diminuisce dopo il quinto giorno) e può essere influenzata dalla temperatura di conservazione del campione, dall'incompleta liquefazione o dall'aumento della viscosità;
-Morfologia: gli spermatozoi possono presentare anomalie della testa, del tratto intermedio, della coda e possono presentare anche residui citoplasmatici. In un seme normale devono esserci almeno il 14% di spermatozoi morfologicamente normali;
-Vitalità: si valuta con il test dell’eosina, la presenza di un’ampia percentuale di spermatozoi vitali ma immobili può essere indicativa di alterazioni strutturali del flagello;
-Altre cellule: l’eiaculato contiene normalmente elementi cellulari diversi dagli spermatozoi, comunemente definiti round cells (cellule rotonde). Queste includono le cellule epiteliali del tratto genito-urinario, le cellule dell’epitelio prostatico, le cellule germinali immature ed i leucociti.
-Zone di spermioagglutinazione: per agglutinazione degli spermatozoi si intende che gli spermatozoi motili aderiscono l’uno all’altro testa a testa, coda a coda, o in modo misto, testa a coda. La presenza di agglutinazione suggerisce, ma non è segno determinante, una infertilità di natura immunologica
-Ricerca di anticorpi anti-spermatozoo (ASA): la presenza di ASA nel liquido seminale sembra essere correlata con un ridotto tasso di gravidanze. Gli ASA si riscontrano anche nel siero, oltre che adesi sulla superficie dello spermatozoo e/o nel plasma seminale. Il ruolo di questi anticorpi, che appartengono quasi esclusivamente alle classi IgG e IgA, nell’infertilità è complesso, in quanto sembra che interferiscano con la motilità degli spermatozoi, con la penetrazione di questi ultimi nel muco cervicale, con la reazione acrosomiale e l’interazione con la zona pellucida dell’ovocita. I test più frequentemente usati per la determinazione di ASA sono l’ImmunoBead Test (IBT) e il Mixed Antiglobulin Reaction Test (MAR Test).
A seguito dell’esecuzione di almeno due esami seminali è possibile distinguere delle alterazioni patologiche che riguardano:
-Alterazioni del volume del liquido seminale: ipoposia (volume inferiore a 0,5 ml) può essere espressione di una patologia ostruttiva dei dotti eiaculatori, di deficit secretivo delle vescicole seminali o di ridotta secrezione testosteronica primitiva o secondaria iperposia (volume superiore a 6 ml) può riflettere un’alterazione flogistico- irritativa delle vescicole seminali e della prostata aspermia (assenza di eiaculato) alterazioni del tempo di liquefazione: l’assenza di liquefazione potrebbe essere indice di agenesia dei vasi deferenti o di processi infiammatori delle vescicole seminali e della prostata)
-Alterazioni del pH seminale: un aumento dell’alcalinità potrebbe essere espressione di patologie flogistiche, mentre un pH seminale più acido potrebbe essere indice di patologie ostruttive
-Alterazioni della concentrazione degli spermatozoi: oligozoospermia: concentrazione di spermatozoi inferiore a 20 milioni per ml, viene divisa ulteriormente in: lieve (inferiore a 20 milioni/ml, ma superiore a 10) moderata (inferiore a 10 milioni/ml, ma superiore a 5) severa (inferiore a 5 milioni/ml) criptozoospermia: concentrazione inferiore a 1 milione/ml azoospermia: assenza di spermatozoi nell’eiaculato, la diagnosi deve essere posta solo dopo un’accurata analisi del sedimento post-centrifugazione a 300 rpm per 15 minuti;
-Alterazioni della motilità: astenozoospermia: motilità a + b < 50% lieve: compresa tra 30% e 50% moderata: compresa tra 20% e 30% severa: inferiore al 20%
-Alterazioni della morfologia: teratozoospermia: spermatozoi morfologicamente normali inferiori al 30%.

Dott. GIUSEPPE MONDRONE
Biologo - Genesis Day Surgery Caserta
per info: genesiscaserta@gmail.com

PESTICIDI NELLA FRUTTA E VERDURA RIDUCONO LA FERTILITA' MASCHILE

La fertilità maschile è ridotta da pesticidi presenti in frutta e verdura. I ricercatori del Dipartimento di Nutrizione ed Epidemiologia della Harvard T. H Chan School of Public Health di Boston (Stati Uniti) hanno svolto uno studio su 155 uomini con problemi di fertilità per 18 mesi.
Comparando la quantità e il tipo di vegetali consumati con gli esami del liquido seminale, si è visto che chi assumeva più di una porzione e mezza al giorno di frutta e verdura con alti livelli di pesticidi, aveva il 49% di spermatozoi in meno di chi invece ne consumava di meno. È risultata compromessa anche la morfologia degli spermatozoi, con ridotte probabilità di concepimento.
Lo studio, quindi, accerta per la prima volta che i pesticidi presenti in frutta e verdura abbassano la fertilità maschile e, che esiste una relazione fra pesticidi e qualità del liquido seminale. Affiora anche che il danno è correlato alla quantità e al tipo di frutta e verdura consumate. Infatti, il Dipartimento dell’Agricoltura Americano pubblica ogni anno, le tabelle sul contenuto di pesticidi di ciascun tipo di frutta e verdura.
La frutta e la verdura in realtà proteggono la fertilità maschile perché hanno alti livelli di antiossidanti: sono consigliate 5 porzioni al giorno, variando il più possibile la tipologia. I vegetali che contengono meno pesticidi sono i piselli, i fagioli, il pompelmo e la cipolla. Livelli elevati di residui invece sono presenti invece nei peperoni, negli spinaci, nelle fragole, nelle mele e nelle pere.
Per difendersi dai pesticidi, possiamo avere delle precauzioni:
- Variare la dieta: alternando verdura e frutta di tipo diverso si è meno esposti agli stessi pesticidi, evitando l’effetto accumulo.
- Lavare con cura sotto l’acqua corrente frutta e verdura per pulire i residui depositati in superficie.
- Lasciarle a mollo in acqua e bicarbonato.
- Sbucciare la frutta per eliminare quasi completamente tutti i residui. 

Dott. GIUSEPPE MONDRONE
Biologo - Genesis Day Surgery Caserta
per info: genesiscaserta@gmail.com