Dieta per combattere il caldo: consumare più pasti leggeri al giorno ricchi di acqua o liquidi

In questi ultimissimi giorni il caldo torrido si è attenuato un po'. Tuttavia prepariamoci, nei prossimi giorni, al sole battente che dovrà farci riflettere su eventuali piccole modifiche alla nostra alimentazione. Ed allora, ci permettiamo di darvi qualche consiglio da seguire in questo scorcio di anno. 

Ogni dì è necessario, per il nostro fabbisogno, ingerire il 60% di carboidrati, 15% di proteine e il 25% di grassi. Occhio ai grassi: il suggerimento cade sugli insaturi. E quindi ci riferiamo, ad esempio, all’olio extra vergine di oliva (versato a crudo), oppure all’Omega 3. Inoltre sarebbe opportuno a pranzo e/o a cena dell’insalata verde, finocchi, oppure spicchi d’arancia, carote, sedano. Tutti importantissimi per la salute di ciascun individuo, così come pesce e carne, quest’ultima più bianca che rossa. Continuando, dobbiamo assolutamente ingerire più liquidi. Bere spesso è fondamentale. 

Due litri e più di acqua possono rappresentare un sufficiente fabbisogno per idratarsi. Non dimentichiamoci, infine, la frutta che andrebbe consumata, come la verdura, in quantità maggiori rispetto agli altri mesi dell’anno perché apporta ulteriori liquidi. In linea generale consumare più pasti, ma leggeri, al giorno ricchi, se possibile, di acqua/liquidi.

Caldo torrido: alimentazione ed idratazione, sarebbe opportuna qualche modifica considerando le temperature

Al di là di qualche goccia di acqua il caldo non ci sta lasciando tregua. E allora vale la pena riflettere su eventuali piccole modifiche da apportare alla nostra alimentazione. Ci permettiamo di darvi qualche consiglio da seguire in questo scorcio di anno. Ogni dì è necessario, per il nostro fabbisogno, ingerire il 60% di carboidrati, 15% di proteine e il 25% di grassi. 

Occhio ai grassi: il suggerimento cade sugli insaturi. E quindi ci riferiamo, ad esempio, all’olio extra vergine di oliva (versato a crudo), oppure all’Omega 3. Inoltre sarebbe opportuno a pranzo e/o a cena dell’insalata verde, finocchi, oppure spicchi d’arancia, carote, sedano. Tutti importantissimi per la salute di ciascun individuo, così come pesce e carne, quest’ultima più bianca che rossa. Continuando, dobbiamo assolutamente ingerire più liquidi. 

Bere spesso è fondamentale. Due litri e più di acqua possono rappresentare un sufficiente fabbisogno per idratarsi. Non dimentichiamoci, infine, la frutta che andrebbe consumata, come la verdura, in quantità maggiori rispetto agli altri mesi dell’anno perché apporta ulteriori liquidi. In linea generale consumare più pasti, ma leggeri, al giorno ricchi, se possibile, di acqua/liquidi.

Con il caldo torrido è più elevato il rischio di nascite premature: i nostri consigli alle future mamme per far fronte alle ondate di calore

E' arrivato prepotentemente il vero, insopportabile caldo estivo. E allora ci permettiamo di dare alcuni consigli alle donne che attualmente sono in gravidanza e presto diventeranno mamme. Cominciamo col dire che in gravidanza il corpo della donna subisce dei cambiamenti fisiologici. Uno di questi è l’aumento del volume del sangue materno utile a garantire un adeguato flusso sanguigno alla placenta. Per questo motivo la futura mamma deve idratarsi molto spesso perchè può incorrere nella disadratazione. Quindi deve bere in abbondanza per reintegrare i liquidi persi. 

Per quanto concerne il caldo eccessivo, secondo recenti studi durante le ondate di calore, sarebbe più elevato il rischio di nascite premature, in quanto il caldo può far lievitaree il livello di alcuni ormoni che inducono le contrazioni ed il parto. Ciò accade soprattutto nelle persone che hanno pressione alta o diabete in gravidanza. In linea generale i suggerimenti che possiamo dare sono i seguenti: bere almeno 2 litri di acqua al giorno, limitare il consumo bevande gassate, molto zuccherate, alcoliche e fredde. Inoltre sarebbe opportuno effettuare pasti leggeri e ricchi di verdura e frutta. In caso di ondate di calore se si è in casa consigliamo di oscurare le finestre in quelle stanze dove batte il sole ed evitare di soggiornarvi nelle ore più calde. 

Se si possiede un condizionatore andrebbe regolata la temperatura tra i 24 ed i 26 gradi. Utilizzate infine indumenti leggeri e se si è accaldati effettuare docce con acqua tiepida, non fredda.

L'Intelligenza Artificiale applicata alla Fecondazione Assistita: embrioni 'sotto il microscopio'

Si fa un gran parlare dell'impatto che potrà avere l'intelligenza artificiale sul nostro futuro e sul nostro lavoro. Con questa nuova tecnologia, probabilmente, arriveranno delle novità anche per quanto concerne il settore della Fecondazione Assistita. Secondo uno studio condotto in Spagna grazie alle reti neurali artificiali (intelligenza artificiale) si potrebbero identificare gli embrioni che, sebbene mostrino una buona morfologia, hanno una bassa probabilità di impianto. Sarebbero stati oltre 500 blastocisti (gli embrioni dopo 5-6 giorni dalla fecondazione) devitrificate (procedura che precede l'impianto in utero) e lo studio avrebbe dato un esito positivo. Nella Penisola Iberica stanno lavorando su un algoritmo di Intelligenza Artificiale che studia il comportamento dell'embrione dalla devitrificazione al trasferimento, che dura circa 4 ore. L'intelligenza Artificiale mostrerebbe che un embrione che inizia la sua espansione precocemente ed esegue questo processo rapidamente, acquisendo una superficie superiore a 0,14 millimetri quadrati, può impiantarsi fino al 30% in più di un embrione che si espande più lentamente durante le prime 4 ore di vita. Una percentuale rilevante delle blastocisti riespanse sarebbe stata impiantata con successo, rispetto ad una minima percentuale di quelle che non si sono ri-espanse dopo la devitrificazione. Ricordiamo che il Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery di Caserta, diretto dal dottore Raffaele Ferraro, esperto ginecologo di fama internazionale, è leader per ciò che riguarda la PMA. Per info potete chiamare il numero 0823 325388.

Surplus di liquido amniotico in gravidanza: nessun danno per il nascituro

Nel corso della gravidanza potrebbe verificarsi un surplus di liquido amniotico. Quando ciò accade, ma fortunatamente la circostanza si verifica raramente, si parla di polidramnios. Tale stato di fatto non è dannoso per il bambino, ma può comportare un maggior rischio di parto pre termine per via dello stiramento uterino. Per questo, nei casi in cui il polidramnios è particolarmente importante (al di sopra di 350-400 ml) o quando la madre non riesce a respirare, si può eventualmente decidere per l’ "amnioriduzione", vale a dire una sorta di svuotamento. 

Per quanto riguarda la madre, in caso di polidramnios, può andare incontro a un discomfort a causa della distensione addominale. Le cause possono essere diverse: dal diabete materno alla sindrome da trasfusione feto-fetale. Oppure, altra motivazione, può essere legata all’idrope fetale. In alcuni casi il polidramnios potrebbe dipendere da ostruzioni del tratto gastrointestinale. Abitualmente questa eccessiva quantità di liquido amniotico si presenta a partire dalla 26ª settimana. 

Tra le altre cause troviamo anche le patologie neuromuscolari (distrofia miotonica) che comportano una ridotta deglutizione e malattie infettive. Ma, sempre durante la gravidanza si può verificare anche la condizione opposta, cioè una carenza del liquido amniotico. In questo caso parliamo di oligoidramnios. Può essere causatoda eccessivo stress, bassa assunzione di liquidi da parte della madre, aumentato riassorbimento, alterata permeabilità delle membrane, infezioni vaginali, rottura delle membrane, ritardo di crescita del feto e patologie malformative fetali, specialmente a carico dell'apparato urinario. La bassa quantità di liquido amniotico non consente di permeare i polmoni fetali e potrebbe causare atelettasie anche gravi e immaturità polmonare. Inoltre, mancando la componente protettiva del liquido amniotico, il feto potrebbe risultare schiacciato contro le pareti uterine, con ridotti movimenti fetali e patologie malformative conseguenti come il piede torto congenito. Se la situazione dovesse persistere, potrebbe verificarsi anche un iposviluppo fetale. Ricordiamo che il Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery di Caserta, diretto dal Dottore Raffaele Ferraro, è leader nel centro sud per quanto concerne la ginecologia e la fecondazione assistita. Per info 0823 325388.

Ginecologia. Circa il 25% dei casi di infertilità femminile è legato a disfunzioni ormonali

A frenare la voglia di avere un figlio ci possono essere diversi fattori, tra questi (e non di scarsa importanza) c'è l'infertilità femminile. Essa non consente ad una donna, per varie cause, di arrivare alla gravidanza. Nel momento in cui viene messa al mondo una donna ha una riserva ovarica che, col trascorrere dell'età va diminuendo, azzerandosi alla menopausa. 

Circa il 25% dei casi di infertilità femminile è legato da disfunzioni ormonali che possono degenerare in anovulazione. Un esempio, di anovulazione, è rappresentato dalla sindrome dell’ovaio policistico. Un’altra patologia che può associarsi all’infertilità è l’endometriosi. Ma quali sono le terapie che abitualmente vengono adottate per cercare di porre rimedio? Nei casi di anovulazione (abbiamo parlato della sindome dell’ovaio policistico) si può indurre l’ovulazione mediante la somministrazione di alcuni farmaci (clomifene citrato e gonadotropine). Tale induzione dell’ovulazione deve essere legata a stretto monitoraggio ecografico della crescita follicolare fino all’ovulazione ed essere seguita da rapporti mirati o inseminazioni intrauterine. 

I rischi maggiori di questi trattamenti sono la sindrome da iperstimolazione ovarica e le gravidanze multiple. Secondo studi, quasi la metà delle donne con sindrome dell’ovaio policistico ha un alterato metabolismo glucidico con insulino-resistenza. Di conseguenza può essere utile l’uso della metformina, farmaco insulino-sensibilizzante, per il miglioramento dell’assetto metabolico e quindi della risposta al clomifene citrato e alle gonadotropine. Ma abbiamo anche un'altra causa collegata all’anovulazione. Si tratta dell’iperprolattinemia che può essere causata da adenomi ipofisari, assunzione di farmaci, ipotiroidismo o insufficienza renale cronica. In questi casi si consiglia una terapia con farmaci quali la cabergolina o la bromocriptina, in grado di abbassare i livelli di prolattina e di ripristinare l’ovulazione. Nel 25-35% dei casi di infertilità femminile la causa è da ricondursi ad alterazioni morfo-funzionali delle tube di Falloppio che, se di lievi entità, possono essere trattate chirurgicamente per via laparoscopica, con buone percentuali di successo. Il 5-10% di casi di infertilità femminile è dovuto a patologie uterine congenite (malformazioni, setti uterini o cervicali) o acquisite (miomi o polipi) che frequentemente richiedono un trattamento chirurgico con buoni risultati. Naturalmente la scelta legata ad una terapia farmacologica oppure chirurgica spetta sempre al ginecologo.

'Giornata Mondiale Sicurezza Alimentare': la dieta in gravidanza

Il 7 Giugno scorso si è celebrata la 'Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare', voluta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per aiutare a prevenire, individuare e gestire i rischi di origine alimentare, contribuendo alla sicurezza alimentare, alla salute umana, alla prosperità economica, all’agricoltura, all’accesso al mercato, al turismo e allo sviluppo sostenibile è giunta alla quarta edizione. E’ fondamentale la sicurezza alimentare e l’alimentazione, in generale, anche durante la gravidanza. Essa deve essere sana e corretta prima e durante la gravidanza perchè permetterà sia alla futura mamma che al nascituro di essere in eccellente forma. Innanzitutto consigliamo di seguire una dieta varia e nutritiva. 

La futura mamma dovrebbe consumare 4-5 pasti al giorno mangiando lentamente per evitare l’ingestione di aria nelle pancia. Inoltre è opportuno bere almeno 2 litri di acqua naturale al giorno. Per quanto riguarda gli alimenti, da preferire i freschi che mantengono inalterato il contenuto di vitamine e minerali. Le carni magre vanno consumate ben cotte. Occhio al pesce: chi più e chi meno contiene mercurio. Diciamo che più piccola è la dimensione del pesce meno mercurio conterrà. Possono essere consumati anche i formaggi magri, tipo ricotta, crescenza e robiola, latte yogurt magri. Verdura e frutta, ben lavata, ogni giorno. Limitiamo invece l’ingestione di caffè, thè, sale (meglio lo iodato) e zuccheri (vanno bene invece pasta, patate e pane). Per quanto riguarda le uova non più di 2 a settimane. 

Assicurati che siano ben cotte. Semaforo verde per l’olio extravergine di oliva. Da evitare invece le bevande alcoliche. L’alcol ingerito dalla futura mamma arriva al sangue del feto che non riesce a metabolizzarlo dal momento che non ha gli enzimi adatti a questo compito. Per cui le sostanze alcoliche potrebbero giungere dritte al sistema nervoso danneggiandolo. Riassumendo, in gravidanza il fabbisogno aggiuntivo è di 350 kcal al giorno per il secondo trimestre e 460 kcal al giorno per il terzo trimestre, rispetto a quando non si era in attesa. Questo leggero aumento in energia giornaliera consentirà di coprire anche i bisogni del feto, permettendo un normale sviluppo del bambino ed evitando di intaccare le riserve materne di nutrienti.