Diabete, una malattia grave che colpisce di più al Sud. I due differenti tipi

Si è svolta lo scorso 14 Novembre la Giornata Mondiale del Diabete L'obiettivo è stato quello di sensibilizzare e informare l'opinione pubblica su una malattia grave e diffusa la cui prevalenza, secondo l'OMS, è in continuo aumento.
“Nel 2014 - si legge sul sito del Ministero della Salute- era stimata pari al 8,5% della popolazione a livello mondiale, a fronte del 4,7% del 1980. Secondo tali stime, nel mondo si contavano circa 422 milioni di persone affette da diabete mellito, 64 milioni all’interno della Regione europea dell'OMS. In Italia, in base ai dati ISTAT, nel 2016 si è stimata una prevalenza del diabete noto pari al 5,3% (5,4% negli uomini, 5,2% nelle donne) pari a oltre 3 milioni di persone, con un trend in leggero calo negli ultimi anni, dopo un decennio di crescita costante.


 La prevalenza aumenta al crescere dell'età fino a un valore di circa il 20% nelle persone con età uguale o superiore a 75 anni.
La prevalenza è mediamente più bassa nelle regioni del nord (4,7 e 4,5%) rispetto a quelle del centro (5,7%), del sud (6,1%) e delle isole (5,8%). Ci sono due tipi di diabete: diabete immuno-mediato, circa il 10% dei casi e diabete non immuno-mediato o dell'adulto, circa il 90% dei casi).
Si tratta fondamentalmente di due malattie distinte, in quanto i due tipi di diabete si differenziano per:

· eziopatogenesi: distruzione autoimmune delle cellule beta del pancreas nel tipo 1, ridotta sensibilità all’insulina e insulino-resistenza periferica nel tipo 2

· età di insorgenza: bambini-adolescenti nel tipo 1, adulti nel tipo 2

· sintomatologia di esordio: acuta nel tipo 1, più sfumata e graduale nel tipo 2

· strategie terapeutiche: insulina dall’esordio nel tipo 1, correzione degli stili di vita e farmaci ipoglicemizzanti nel tipo 2

· possibilità di prevenzione primaria: il tipo 1 non è prevenibile, il tipo 2 si può prevenire”.