Dott. R. FERRARO: Non CONFONDIAMO COPPIE STERILI e INFERTILI. DIFFERENZE

I concetti di sterilità ed infertilità sono diversi, e non vanno confusi. Per coppia sterile si intende una coppia che non riesce ad ottenere un concepimento dopo 12-24 mesi di rapporti sessuali non protetti. Si definisce infertile, invece, la coppia che, nonostante sia capace di concepire, non riesce a portare a termine la gravidanza o comunque i bambini nati non riescono poi a sopravvivere.
Comprendere la differenza tra questi due termini è di fondamentale importanza, poiché le scelte terapeutiche variano molto a seconda che si tratti di infertilità o sterilità.
Non sempre la condizione di sterilità interessa le coppie fin dal primo tentativo di concepimento: è possibile che una coppia non sia mai stata in grado di concepire (sterilità primaria), oppure ci sono coppie che, pur avendo già figli, non riescono a concepirne altri (sterilità secondaria). Non va poi tralasciata la cosiddetta “sterilità idiopatica” o “inspiegata”, che non vede identificata una causa organica, fisica, ma che probabilmente è legata ad una componente psicologica.

CAUSE PIÙ COMUNI DI INFERTILITÀ E STERILITÀ DI COPPIA: Sterilità ed infertilità riguardano circa il 15% delle coppie, rappresentando, quindi, un problema abbastanza comune e diffuso. Le cause dell’infertilità e sterilità di coppia sono estremamente varie e vedono coinvolti, più di quanto si pensi, anche fattori di tipo sociale, come per esempio, la ricerca del primo figlio in età sempre più tardiva. Il periodo di massima fertilità è per la donna intorno ai 25 anni di età, per poi andare incontro ad una forte riduzione dai 35 anni in poi.
Anche lo stile di vita ha la sua importanza: problemi di peso, intesi sia come obesità che eccessiva magrezza, sono la causa del 6% della sterilità primaria e del 12% di quella totale e, nella stragrande maggioranza dei casi (70%), il semplice ritorno al proprio peso-forma permette di ristabilire la fertilità.
Il fumo di sigaretta, poi, è la causa di circa il 13% dell’infertilità femminile, poiché le sostanze contenute nel fumo non solo interferiscono con la maturazione degli ovociti, ma riducono anche la probabilità di successo delle tecniche di fecondazione assistita. Tale condizione è per fortuna reversibile, per cui smettere di fumare permette di recuperare la condizione di fertilità se non vi sono altre cause concomitanti. Oltre al fumo, anche l’inquinamento ed il consumo di alcol edroghe influiscono negativamente sulla fertilità.

- Nella donna, le maggiori cause di sterilità sono rappresentate da disturbi ovulatori, come l’anovulazione cronica o l’ovulazione irregolare; da alterazioni anatomiche, come tumori benigni dell’utero (miomi), anomalie o lesioni del collo dell’utero e delle tube di Falloppio (che possono essere causate da agenti infettivi); dall’endometriosi, patologia che vede l’endometrio (il tessuto che riveste internamente la cavità uterina) crescere ed espandersi al di fuori dell’utero (ad esempio nelle strutture addominali) ed infine da fattori immunologici, spesso rappresentati dalla presenza, nel muco cervicale e talvolta nel siero, di anticorpi anti-liquido seminale.
Nell’ultimo decennio grazie al perfezionamento delle tecniche di biologia molecolare è stato possibile evidenziare più agevolmente le anomalie dei fattori genetici della coagulazione (trombofilie). Queste anomalie facilmente generano una poliabortività e la nascita di bambini sottopeso per scarso apporto ematico-placentare.

- L’uomo anche se viene definito fertile dopo che ha fecondato, da un punto di vista di laboratorio, viene ritenuto con indice di fertilità normale quando il seminale contiene una quantità compresa tra i 25 ml ed un numero di spermatozoi superiore ai 15 milioni di ml. In merito alla motilità generale deve essere superiore al 50 ( WHO 2010). Cause di sterilità maschile sono quindi alterazioni (quantitative o qualitative) dello sperma, indotte ad esempio da infezioni, disturbi immunologici,
endocrini e da ostruzione delle vie spermatiche, anch’essa potenzialmente causata da agenti infettivi o infiammazione. L’anomalia può talvolta interessare anche il momento della deposizione del liquido seminale nell’apparato genitale femminile, come accade ad esempio nei soggetti affetti da ipospadia, impotenza coeundi (difficoltà nel compiere il coito), ma anche nei casi di eiaculazione precoce o retrograda.
Ulteriori approfondimenti verranno trattati successivamente.


Dr. Raffaele Ferraro