Nei casi di
infertilità maschile severa conviene ricorrere alla ICSI, che è una tecnica che
consente di superare le difficoltà di “incontro casuale” dei gameti, dal
momento che un singolo spermatozoo selezionato viene inserito direttamente
nell’ovocita.
In generale le
indicazioni alla ICSI sono:
* infertilità maschile di grado severo
* azoospermia ostruttiva e secretiva
* mancata/ridotta fertilizzazione in precedenti cicli di FIV
* utilizzo di ovociti scongelati
* ridotto numero di ovociti
La tecnica di
prelievo ovocitario (pick-up) è uguale a quella descritta per la FIVET. La
percentuale di fertilizzazione e, quindi, la formazione di embrioni è alta e
per questo motivo la tecnica è diffusissima anche nei casi di azoospermia; in
tali casi, infatti, gli spermatozoi vengono prelevati direttamente dai
testicoli (TESA/TESE) o dall’epididimo (MESA/PESA).
HATCHING
Nei casi di ripetuti fallimenti o di età biologica avanzata della paziente, al fine di migliorare la capacità di impianto dell’embrione in utero, si può praticare un “taglio” nella zona pellucida dell’ovocita fecondato/embrione (Hatching Assistito), mediante laser a CO2.
Dopo 12 giorni dal trasferimento
dell’embrione in utero, la paziente effettua un dosaggio ormonale (β-HCG) per
stabilire se è iniziata una gravidanza, nel qual caso viene ripetuto per
controllarne l’evoluzione. La prima ecografia è prevista alla 6-7 settimana di
amenorrea (β-HCG > 1500mUI/ml). Se tutto procede bene, la paziente ha
concluso il suo percorso di PMA e tornerà dal suo ginecologo di riferimento
preoccupandosi però di mettere al corrente il centro di PMA dell’esito della
tecnica.
Metodiche meno utilizzate sono:
Metodiche meno utilizzate sono:
La GIFT (Trasferimento Intratubarico di Gameti), ovvero la deposizione degli
ovociti e spermatozoi capacitati nella tuba di Falloppio.
La ZIFT (zygote embrio transfer): la Deposizione di ovociti fertilizzati
nella tuba di Falloppio.
Queste tecniche sono meno usate in quanto, oltre a richiedere un trattamento chirurgico più invasivo (la laparoscopia), necessitano di una buona funzionalità della tuba per trasportare l'embrione in utero. Pur essendo più fisiologico il percorso dell'embrione, queste metodiche attualmente hanno una percentuale di successo sovrapponibile o addirittura inferiore alla meno invasiva FIVET.
Blog Raffaele Ferraro
Queste tecniche sono meno usate in quanto, oltre a richiedere un trattamento chirurgico più invasivo (la laparoscopia), necessitano di una buona funzionalità della tuba per trasportare l'embrione in utero. Pur essendo più fisiologico il percorso dell'embrione, queste metodiche attualmente hanno una percentuale di successo sovrapponibile o addirittura inferiore alla meno invasiva FIVET.
Blog Raffaele Ferraro