CORRETTA ALIMENTAZIONE: I legumi possono sostituire la carne? Ne parliamo col dott. CLAUDIO BRIGANTI

Cosa sono i legumi? Le Fabacee (Fabaceæ, da faba = fava, una delle specie coltivate più antiche), o Leguminose (, da legume, il frutto più tipico), o anche papilionacee (da papilio = farfalla, per la forma del fiore), sono una famiglia di piante dicotilenodi dell'ordine delle Fabales. Fanno parte di tale famiglia il fagiolo , il pisello, la fava, il lupino, il cece, il caiano, l'arachide , la soia, la lenticchia, la cicerchia e alberi come la mimosa, la sofora, la robinia, il carrubo, il tamarindo e la grenadilla. L'importanza dei legumi nella nostra alimentazione, negli ultimi anni, è cresciuta, diciamo una sciocchezza? “No, assolutamente - spiega il dottore Claudio Briganti, specialista in medicina dello sport ed alimentazione- oggi i legumi hanno assunto un ruolo fondamentale per la nostra alimentazione. Forniscono una carica energetica di grande rilevanza. Ma considerando anche che apportano proteine vegetali (e non animali) sono diventati per qualcuno (vegani e non solo) un 'surrogato' della carne. Grazie ai legumi come: Piselli, Lenticchie, Ceci e Fagioli la nostra massa muscolare ha enormi benefici. Questi doni di madre natura sono necessari per la nutrizione soprattutto degli anziani. Io, da medico, comunque consiglio sempre di avere una dieta varia ed equilibrata”.
Dottore, ci spiega meglio l'apporto proteico che benefici dà al nostro corpo?
“Dobbiamo considerare le proteine come i mattoni di una casa -continua il dottore Claudio Briganti- senza i quali l'abitazione avrebbe notevoli difficoltà di stabilità. Questi 'mattoni' nel nostro corpo sostengono il tessuto muscolare”
Dottore quali sono i primi sintomi, i più generici legati ad una mancanza di proteine all'interno del nostro corpo? “Stanchezza e spossatezza”
MA TROPPE PROTEINE FANNO MALE? “Certo. Come ogni alimento non deve esserci un abuso. Troppi legumi, uguale troppe proteine uguale, problemi ai reni o possibili osteoporosi per le donne. Infatti alle persone che hanno patologie renali viene spesso assegnata una dieta (quasi)
aproteica”