
Tutte le testate più importanti d’italia hanno riportato, nei
giorni scorsi, la notizia dell’importante aumento dei casi di morbillo nel
nostro Paese. Più 230% da gennaio 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016.
Come si può spiegare un tale fenomeno? E che conseguenze può avere? Lo abbiamo
chiesto al dottore Antonio Catuogno, infettivologo e infettivologo pediatria.
Stiamo parlando di un’eccellenza del nostro territorio. Il dottor Catuogno
esercita da circa 42 anni la professione ed è stato per 30 anni in servizio all’Ospedale
Civile di Caserta Sant’Anna-S.Sebastiano. “Il boom di casi di morbillo -spiega
l’esperto medico di ‘Terra di Lavoro- registrato in questo inizio di 2017 credo
sia collegato ad alcuni voci, prive di ogni fondamento, a cui alcuni medici
purtroppo hanno dato, erroneamente, eco relative ad una correlazione tra il
vaccino per il morbillo e l’insorgere dell’autismo. POSSO AFFERMARE CON
CERTEZZA CHE NON C’ENTRA ASSOLUTAMENTE NULLA IL VACCINO DEL MORBILLO CON L’AUTISMO.
Scientificamente non si conoscono ancora le cause dell’autismo, ma la nascita
della patologia non si può ricondurre al vaccino del morbillo. A breve
ricorrerà il quarantesimo anniversario del ‘male oscuro’. Personalmente
esercitavo già. Ricordo che ci furono dei casi di morte ‘oscura’ e fu presa la
decisione di sospendere i vaccini. Successivamente si scoprì che i decessi
erano legati ad un virus respiratorio sinciziale che provocava la broncheolite.
Dunque, anche in quella situazione, i vaccini non c’entravano nulla. Tra l’altro,
tornando all’attualità, posso informare tutti coloro che ci leggono che l’Italia
oggi è uno dei Paesi, nel mondo, più all’avanguardia in merito proprio alle
vaccinazioni, che sono fondamentali. Fosse per me invece di consigliarli li
ordinerei per il bene delle persone”.
Dottore quali sono i rischi del morbillo?
“Innanzitutto cominciamo col dire -continua il dottore
Catuogno- che non esiste un farmaco specifico che ammazzi questo virus. Il
morbillo può portare a delle complicazioni che possono essere più o meno gravi.
Ad esempio un bambino su cento che contrae il morbillo ha delle complicazioni
respiratorie batteriche per le quali è necessario, in molti casi, un ricovero
di circa 10 giorni in ospedale. La cura che viene somministrata è basata sugli
antibiotici. Un bambino su mille invece ha delle complicazioni del sistema
nervoso centrale. Dunque può essere affetto da encefalite. Si tratta di un’infezione
del sistema nervoso centrale che può scatenarsi in coma, paralisi e infine
morte, della persona affetta, nel 10%-20% dei casi. Invece in un altro 10%-20%
dei casi può portare ad un danno permanente di alcune funzioni intellettive.
Fortunatamente nella maggior parte dei casi il paziente guarisce senza
conseguenze negative”.