AVERE UN FIGLIO. Prof. Raffaele Ferraro spiega la FERTILIZZAZIONE in VITRO e...

FIV.ET - Fertilizzazione in Vitro e Trasferimento dell'Embrione

Si tratta di una tecnica di 2° livello, che permette di affrontare problemi più rilevanti rispetto alla IUI (Inseminazione IntraUterina). 
E’ una metodica molto diffusa, in quanto permette il trattamento di disfunzioni sia di tipo maschile che femminile.
Questa tecnica viene consigliata nei casi di :
• patologia tubarica acquisita o congenita
• infertilità maschile moderata/seme crioconservato
• endometriosi
• infertilità inspiegata
• fallimento dell’iter di 1° livello.

Un ciclo consta di una serie di fasi: stimolazione ovarica, prelievo ovocitario, coltura, fertilizzazione e trasferimento.
Si ringrazia il Dott. Julio Herrero per la gentile concessione delle immagini pubblicate.



STIMOLAZIONE OVARICA

La prima fase consiste nella stimolazione ovarica al fine di un recupero di più ovociti. Dato che i livelli degli ormoni FSH e LH possono interferire con alcune modalità della stimolazione, si pone l’ovaio sotto il controllo di ormoni somministrati dall’esterno (sottraendo l’ovaio dalla regolazione di FSH e LH) e favorendo una crescita follicolare multipla. La crescita follicolare viene monitorata con controlli ecografici e dosaggi dell’estradiolo (ormone prodotto dai follicoli in via di sviluppo), sia per evitare un’eccessiva stimolazione sia per individuare il momento adatto per il recupero degli ovociti (pick-up). Quando i follicoli raggiungono uno stato adeguato di crescita, viene somministrato l’ormone gonadotropina corionica umana (HCG), al fine di indurre la fase finale di maturazione follicolare.

PRELIEVO OVOCITARIO 
Dopo circa 36-37 ore dalla somministrazione di HCG, gli ovociti vengono prelevati dai follicoli con un intervento per via transvaginale, sotto controllo ecografico, in anestesia locale o sedazione profonda. Generalmente, dopo circa 2 ore la paziente può essere dimessa.

RACCOLTA E PREPARAZIONE DEL LIQUIDO SEMINALE
Il partner maschile raccoglie il liquido seminale, che viene preparato in laboratorio per fertilizzare gli ovociti. 

FERTILIZZAZIONE IN VITRO 
Dopo la capacitazione, i gameti sono messi a contatto per circa 16-18 ore; in genere il 60-70% degli ovociti si fertilizza. Tale tecnica si può utilizzare solo qualora il seme trattato abbia almeno 1.000.000 sp.zoi/ml mobili. Se gli ovociti si fertilizzano, gli embrioni ottenuti (massimo 3) vengono trasferiti in utero.

TRASFERIMENTO EMBRIONALE
Gli embrioni vengono trasferiti, generalmente, per via vaginale, attraverso un piccolo catetere. La procedura è indolore e non necessita di anestesia.

Dopo 12 giorni dal trasferimento dell’embrione in utero, la paziente effettua un dosaggio ormonale (β-HCG) per stabilire se è iniziata una gravidanza, nel qual caso viene ripetuto per controllarne l’evoluzione. La prima ecografia è prevista alla 6-7 settimana di amenorrea (β-HCG > 1500mUI/ml). Se tutto procede bene, la paziente ha concluso il suo percorso di PMA e tornerà dal suo ginecologo di riferimento preoccupandosi però di mettere al corrente il centro di PMA dell’esito della tecnica.

Blog dott. Raffaele Ferraro