Ginecologia. Fibromi e miomi possono condizionare l'inizio di una gravidanza
Fibromi e miomi appartengono entrambi alla categoria del leiomioma. Ma cosa sono i leiomiomi? Trattasi di tumori benigni che spesso si localizzano nell’utero, stomaco o esofago. Noi naturalmente, essendo esperti e noti a livello italiano per la ginecologia e la fecondazione assistita, tratteremo dei leiomiomi all’utero che si suddivono in tre forme distinte: sottosierosi, intramurali e sottomucosi. La maggior parte dei fibromi cresce con all’aumentare degli anni, essendo molto bassi prima dei 20 anni, e salendo gradualmente sino a raggiungere il punto più alto in epoca pre-menopausale, tra i 40 e i 50 anni. I miomi possono portare ad una crescita della quantità del flusso mestruale e interferire con la riproduzione. Dopo il taglio cesareo, i fibromi risultano essere la principale indicazione chirurgica nelle donne e la prima voce di spesa sanitaria in ambito ginecologico. “Ogni anno -si legge sul sito del Ministero della Salute- in Italia decine di migliaia di donne sono sottoposte a interventi conservativi (miomectomia) o demolitivi (isterectomia) a causa di miomi”. Il trattamento di questi tumori benigni avviene con la miomectomia (intervento chirurgico) ed è necessario quando sono presenti sintomi importanti o quando le dimensioni del fibroma sono maggiori di 4-5 cm, tali da determinare un rischio di complicanze future. Nelle donne in età fertile pronte per la gravidanza, l’intervento chirurgico va effettuato se il fibroma impedisce la gravidanza o se le sue dimensioni possono determinare problemi in caso di gravidanza futura, poiché durante l’attesa del nascituro, i fibromi tendono ad aumentare le loro dimensioni.