Come ogni dicembre, il Ministero della Salute ha pubblicato il rapporto ‘Evento nascita’, ossia i dati relativi a gravidanza e parto. Iniziamo col dire che lo scorso anno si è registrato un record di denatalità (-15mila bimbi rispetto al 2019). L’età media della madre italiana è stata di 33 anni, 30,8 per la neo mamma straniera. 9 donne su 10 hanno preferito partorire presso istituti di cura pubblici ed equiparati. L’età media per le donne italiane che hanno partorito per la prima volta è stata superiore ai 31 anni, con variazioni sensibili tra le regioni del Nord e quelle del Sud. Delle donne che hanno avuto un figlio nell’anno 2020 il 42,6% ha una scolarità medio alta, il 24,8% medio bassa ed il 32,7% ha conseguito la laurea. Per quanto concerne l’attività lavorativa delle neo mamme, il rapporto evidenzia che il 56,2% delle donne ha un’occupazione lavorativa, il 27,5% sono casalinghe ed il 14,3% sono disoccupate o in cerca di prima occupazione. Veniamo ora al capitolo relativo alle gravidanze. Nell’89,4% dei casi il numero di visite ostetriche effettuate è stato superiore a quattro, mentre nel 73,9% delle gravidanze si sono effettuate più di 3 ecografie. La percentuale di donne italiane che hanno svolto la prima visita oltre il primo trimestre di gravidanza è stata pari al 2,2%. E’ salita all’11,3% per le donne straniere.
Nell’ambito delle tecniche diagnostiche prenatali invasive sono state effettuate in media 3,1 amniocentesi ogni 100 parti. A livello nazionale, alle madri con più di 40 anni il prelievo del liquido amniotico è stato effettuato nel 9,64% dei casi. Per quanto concerne invece il parto nel 2020, il 31,12% è avvenuto con taglio cesareo, con notevoli differenze regionali. Tante coppie, per avere un figlio ricorrono, da anni oramai, alla Fecondazione Assistita (il nostro Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery di Caserta, capeggiato dal dottore Raffaele Ferraro, è leader nel settore). La tecnica più utilizzata nel 2020 è stata la fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell’utero (FIVET), seguita dal metodo di fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma (ICSI). Infine i numeri sui neonati. Lo 0,9% dei nati ha avuto un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 5,9% tra 1.500 e 2.500 grammi. Nei test di valutazione della vitalità del neonato tramite indice di Apgar, il 98,6% dei nati ha riportato un punteggio a 5 minuti dalla nascita compreso tra 7 e 10. Sono stati 1.072 i nati morti corrispondenti ad un tasso di natimortalità, pari a 2,65 ogni 1.000 nati, e sono stati registrati 5.001 casi di malformazioni diagnostiche alla nascita.