Vaccinazione anti covid donne in gravidanza nel primo trimestre: preziosissimo un consulto con il proprio medico

Il Coronavirus torna a farsi sentire e la preoccupazione aumenta tra la popolazione mondiale. In questo periodo tra i tanti quesiti che ci avete posto, attraverso mail, ce ne è uno al quale rispondiamo oggi. “Ma le donne in gravidanza possono essere vaccinate per il Covid-19?”. La risposta, in verità l’ha data direttamente il Ministero della Salute e qui ne pubblichiamo delle parti. “Sì, il Ministero della salute raccomanda la vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, con vaccini a mRNA, alle donne in gravidanza nel secondo e terzo trimestre e per le donne che allattano” ha spiegato il Ministero che poi si è soffermato spiegando che per quanto concerne la vaccinazione nel primo trimestre, “sebbene la vaccinazione possa essere considerata sicura in qualsiasi periodo della gravidanza, sono ancora poche le evidenze. Le donne che desiderino vaccinarsi nel primo trimestre devono valutare rischi e benefici insieme al proprio medico”. Insieme si potrà prendere una decisione. Il Ministero della Salute poi illustra il target prioritario per la vaccinazione in gravidanza: “sono le donne a maggior rischio di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2 (es. professioniste sanitarie, caregiver) e/o a maggior rischio di sviluppare una malattia grave da COVID-19 (donne con fattori di rischio come età> 30 anni, BMI>30, comorbidità come diabete e ipertensione, cittadinanza di Paesi ad alta pressione migratoria)”. Il Ministero della Salute, successivamente sottolinea un altro aspetto importante: “…se una donna vaccinata scopre di essere in gravidanza dopo aver già ricevuto il vaccino, non c'è evidenza in favore dell'interruzione della gravidanza. Inoltre, se una donna scopre di essere in gravidanza tra la prima e la seconda dose del vaccino può considerare di ritardare la seconda dose fino al secondo trimestre”. Sempre per quanto riguarda le donne in gravidanza arriva una raccomandazione: “È raccomandata la vaccinazione dei conviventi per limitare ulteriormente il rischio di contagio delle donne in gravidanza e durante l’allattamento”. Resta, comunque, fondamentale consultarsi su tutto con il proprio ginecologo. Per leggere l'intera risposta data dal Ministero della Salute sull'argomento trattato clicca qui