I disturbi che può generare la menopausa e l'importanza del ginecologo

Il ginecologo dott. Raffaele Ferraro
Oggi ci occupiamo di un argomento che, nell’età ‘della saggezza’, tocca tutte le donne. Stiamo parlando della menopausa. Si tratta di un momento fisiologico della vita di una persona di sesso femminile che coincide con la fine della fertilità. Durante la menopausa (andropausa per l’uomo) alcune donne accusano dei disturbi fisici che, comunque, trattati bene, possono garantire un’elevata qualità della vita. Abitualmente, i sintomi della menopausa arrivano tra i 45 ed i 55 anni ma, non di rado, le prime avvisaglie possono manifestarsi prima o anche dopo tale forchetta. Già alcuni mesi prima della cessazione delle mestruazioni si osservano alterazioni del ciclo mestruale (mestruazioni ravvicinate e abbondanti oppure più distanziate tra di loro). Nello stesso periodo le ovaie cessano la loro attività e, di conseguenza, diminuisce nel sangue la quantità degli estrogeni, cioè di quegli ormoni prodotti fino allora dalle ovaie. Ed è proprio il calo degli estrogeni che può provocare dei disturbi e sintomi, di natura neurovegetativa (vampate di calore, sudorazioni profuse, palpitazioni e tachicardia, sbalzi della pressione arteriosa, disturbi del sonno, vertigini, secchezza vaginale e prurito genitale) e di natura psicoaffettiva (irritabilità, umore instabile, affaticamento, ansia, demotivazione, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale). Quando diminuiscono gli estrogeni le conseguenze più importanti sono: aumento del rischio cardiovascolare (infarto cardiaco, ictus cerebrale, ipertensione) e le patologie osteoarticolari, in particolare l’aumento dell’incidenza dell’osteoporosi. E allora cosa fare? Innanzitutto è necessario un regime dietetico controllato. Dobbiamo prediligere, se possibile, cibi integrali, poiché più ricchi di fibra, vitamine e sali minerali. Vanno poi limitati il più possibile i grassi in eccesso e i cibi troppo salati. Infine beviamo almeno 25 ml di acqua per kg corporeo. In merito al trattamento dei sintomi, è fondamentale identificare una terapia appropriata e personalizzata; dunque è necessario l’intervento del ginecologo che potrebbe consigliare una terapia ormonale sostitutiva, dopo, però, attenti esami clinici. Per molte donne un'appropriata terapia ormonale, pianificata e monitorata con cura, può aumentare la vita media e migliorare, in modo significativo, la qualità di vita degli anni postmenopausali. È infatti possibile rendere prevenibili le patologie cronico-degenerative, le loro complicanze e i tumori.