Settimana mondiale riduzione sale a tavola. Dott.ssa Solono: "In gravidanza con ipertensione suggeriamo l'eliminazione"

Il dott. A. Ferraro e la dott.ssa Solono
Si è chiusa due giorni fa la settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo di sale negli alimenti. L’iniziativa è promossa dalla World Action on Salt, Sugar and Health (WASSH), associazione con partner in 100 Paesi dei diversi continenti costituita nel 2005 per migliorare la salute delle popolazioni attraverso la graduale riduzione di sale, fino a meno di 5 grammi al dì (corrispondenti a circa 2 grammi di sodio), target raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS). In Italia, stando alle notizie che leggiamo direttamente dal sito del Ministero della Salute, nel periodo 2018-2019 è stato riscontrato, attraverso la raccolta delle urine delle 24 ore in campioni di popolazione di età 35-74 anni residenti in 10 Regioni, un consumo medio giornaliero di sale pari a 9,5 grammi negli uomini e 7,2 grammi nelle donne, risultando inferiore a 5 grammi al giorno soltanto nel 9% degli uomini e nel 23% delle donne.
Numeri positivi rispetto a quelli riscontrati nel periodo 2008-2012 (10,8 g negli uomini e 8,3 g nelle donne, sebbene ancora al di sopra di quelli raccomandati dall’OMS. Quali sono i consigli per ridurre il consumo di sale a tavola? Al posto del sale utilizzare, se possibile, erbe, spezie, aglio, peperoncino, erbe aromatiche e agrumi. Altro suggerimento: scolare e risciacquare verdure e legumi e in scatola e mangiare più frutta e verdura fresca. Inoltre, controllare le etichette prima di acquistare per scegliere prodotti alimentari meno salati. Continuando, ridurre gradualmente il sale nelle ricette preferite - consentendo alle papille gustative di adattarsi. Infine, non mettere a tavola sale e salse salate, in modo che anche i più giovani della famiglia si abituino a non aggiungere il sale. 

SALE IN GRAVIDANZA

Il Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery di Caserta è leader nel Meridione per ciò che riguarda la ginecologia e la fecondazione assistita. Ogni anno sono circa 700 i trattamenti PMA che il dottore Raffaele Ferraro ed il suo staff eseguono con ottimi risultati. E allora sul consumo di sale in gravidanza abbiamo chiesto lumi alla dott.ssa Anna Laura Solono, ostetrica proprio della compagine del Direttore Sanitario originario di Marcianise: "Alle pazienti in gravidanza -spiega il camice bianco di 'Terra di Lavoro'- consigliamo una riduzione dell'utilizzo del sale a tavola perchè può comportare un ulteriore aumento del volume dei liquidi extra cellulari. Il che può generare gonfiore alle gambe ed anche edemi agli arti inferiori. Per quanto concerne, invece, le donne in attesa che lamentano problemi cardiovascolari, in particolare ipertensione arteriosa, suggeriamo l'eliminazione totale del sale a tavola. Un aggravarsi dell'ipertensione generata dall'ingerimento di sodio potrebbe infatti provocare anche distacco della placenta e parto pre termine".