Giornata mondiale dell'endometriosi: almeno 3 milioni di donne hanno ricevuto una diagnosi conclamata

Il 28 marzo scorso, si è svolta, come ogni anno, la ‘Giornata Mondiale dell’Endometriosi’ istituita nel 2014 per mettere l'accento su una malattia, che, in alcuni casi, può essere fortemente invalidante per le donne che ne soffrono. Essa colpisce il 10%-15% delle donne in età riproduttiva. Secondo i più recenti dati ufficiali l'endometriosi interessa circa il 30-50% delle donne infertili o con difficoltà a concepire. Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma può comparire anche in fasce di età più basse, e la diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso.
Si calcola che almeno 3 milioni di donne hanno ricevuto una diagnosi di endometriosi conclamata. Ma i numeri sono sicuramente sottostimati a causa dell’inconsapevolezza della patologia che porta le donne a sottovalutare il dolore pelvico passando quindi inosservata per molti anni. Ma cosa è l’endometriosi? Essa è caratterizzata dalla presenza e dalla proliferazione di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina. Il tessuto endometriosico è estrogeno-dipendente e può andare incontro a processi infiammatori acuti e cronici, che potrebbero coinvolgere altri organi, non solo pelvici. L’ormono-dipendenza giustifica la regressione della malattia endometriosica con la menopausa o negli stati di amenorrea. A seconda di dove si trova l'endometriosi può portare a: lesioni ovariche, lesioni peritoneali superficiali e lesioni peritoneali profonde. In diversi casi le lesioni possono anche coesistere: Non di rado tale patologia è collegata all’infertilità e può frequentemente esserne la causa principale. E’ sempre opportuno effettuare dei controlli periodici dal ginecologo soprattutto se la donna è intenzionata a voler concepire.L'endometriosi può determinare frequentemente sterilità, generalmente accompagnata da una significativa riduzione della riserva ovarica, con aumentata incidenza di deficit ovarico e menopausa precoce. Nella scelta del trattamento si deve tenere in considerazione anche l’età della donna e il relativo potenziale di fertilità.Ma è necessario rivolgersi al ginecologo.