L'infertilità in Italia colpisce il 15% circa delle coppie: fattori uterino e cervicale tra le cause

Tra i fattori collegati all'infertilità (che oggi colpisce il 15% circa delle coppie in Italia) c'è il fattore uterino rappresentato da alterazioni strutturali dell’utero che possono intaccare la capacità riproduttiva. Le malformazioni congenite (utero setto, bicorne o subsetti uterini) o acquisite (polipi, miomi, sinechie) possono creare problemi al concepimento o essere responsabili di aborti più o meno precoci in quanto causano alterazioni della cavità uterina. 

Altro fattore è quello cervicale. Si tratta di alterazioni morfologiche (agenesia cervicale, setto cervicale, aderenze) o funzionali (densità del muco cervicale, infiammazioni) che gravano sulla cervice uterina, che possono impedire od ostacolare la risalita degli spermatozoi nell’utero e verso le tube. Nel tessuto cervicale sono presenti anche cellule plasmatiche produttrici di anticorpi specifici, che in certe condizioni, possono ridurre la fertilità interferendo sulla migrazione e sulla vitalità degli spermatozoi. 

Altre cause che possono creare difficoltà in termini di infertilità sono le malattie sistemiche, i fattori nutrizionali e le abitudini di vita. Ad esempio le cause ipotalamiche-ipofisarie (Sindrome di Kallmann, iperprolattinemia, ipopituitarismo, Sindrome di Cushing), il diabete mellito, i disordini della tiroide, le malattie delle ghiandole surrenali, le malattie epatiche o renali. 

Anche l’esposizione a sostanze tossiche quali pesticidi dell'agricoltura, solventi presenti in vernici, esposizione a metalli pesanti (mercurio, arsenico, piombo, cadmio etc.), a radiazioni e temperatura elevata possono essere pericolosi per la fertilità. Poi ci sono alcuni farmaci pericolosi per la fertilità che sono i chemioterapici, gli immunodepressori e gli antidepressivi. Un effetto tossico sulla fertilità è stato documentato anche con l’assunzione di sostanze stupefacenti, di fumo ed alcol, diete incongrue, stress, anoressia o eccesso ponderale.