La spina bifida può portare gravi malformazioni congenite al feto: fondamentale la prevenzione

Come ogni anno il 25 ottobre si è svolta la Giornata Mondiale della Spina Bifida (e Idrocefalo). Un'occasione in più per illustrare lo stato dell'arte su un difetto che può causare non poche difficoltà. Quando infatti parliamo di spina bifida ci riferiamo al più frequente dei difetti del tubo neurale, che consistono in gravi malformazioni congenite per il feto che si sviluppano durante le prime settimane di gravidanza. 

Secondo i dati del Ministero della Salute, in Italia, la prevalenza totale alla nascita dei difetti del tubo neurale è di circa 6 casi su 10.000 di cui il 50 per cento sono casi di spina bifida. Quindi, fortunatamente, si tratta di un qualcosa di molto raro. I difetti del tubo neurale possono essere invalidanti per il feto, con conseguenze importanti sotto gli aspetti cognitivi e neuro-motori: alterazioni del controllo degli sfinteri, manifestazioni epilettiche, difetti del tono muscolare e neurosensoriali, problemi nello sviluppo e nell’apprendimento. 

Il percorso di cura è lungo e complesso sia per le famiglie, che pagano un prezzo sociale ed emozionale molto alto, che per il Servizio Sanitario Nazionale. Di conseguenza diventa molto importante effettuare un’efficace prevenzione. Si possono infatti prevenire queste malformazioni con una corretta alimentazione e con l’assunzione di una vitamina fondamentale in tali casi: l’acido folico. Mangiare abitualmente frutta, verdura e legumi, contenenti folati, è importante, ma non sufficiente a coprire il fabbisogno quotidiano e, se si programma una gravidanza, è necessario integrare la dieta con l’acido folico.