Ginecologia. Le perdite ematiche sono attribuibili il più delle volte a cause di tipo ormonale o a cause organiche
Visita ginecologica generale
Esami del sangue per effettuare dosaggi ormonali
Misurazioni del PH vaginale (per possibili vaginosi)
Isteroscopia (per escludere eventuali polipi o fibromi uterini)
Al Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery di Caserta PUOI EFFETTUARE QUESTI ESAMI. Per info puoi chiamre il numero 0823 325388.
Il più frequente dei difetti del tubo neurale: la Spina Bifida può essere invalidante per il feto con conseguenze importanti
Secondo i dati del Ministero della Salute, in Italia, la prevalenza totale alla nascita dei difetti del tubo neurale è di circa 6 casi su 10.000 di cui il 50 per cento sono casi di spina bifida. Quindi, fortunatamente, si tratta di un qualcosa di molto raro. I difetti del tubo neurale possono essere invalidanti per il feto, con conseguenze importanti sotto gli aspetti cognitivi e neuro-motori: alterazioni del controllo degli sfinteri, manifestazioni epilettiche, difetti del tono muscolare e neurosensoriali, problemi nello sviluppo e nell’apprendimento.
Il percorso di cura è lungo e complesso sia per le famiglie, che pagano un prezzo sociale ed emozionale molto alto, che per il Servizio Sanitario Nazionale. Di conseguenza diventa molto importante effettuare un’efficace prevenzione. Si possono infatti prevenire queste malformazioni con una corretta alimentazione e con l’assunzione di una vitamina fondamentale in tali casi: l’acido folico. Mangiare abitualmente frutta, verdura e legumi, contenenti folati, è importante, ma non sufficiente a coprire il fabbisogno quotidiano e, se si programma una gravidanza, è necessario integrare la dieta con l’acido folico.
La Policistosi Ovarica meglio conosciuta come 'Sindrome dell'Ovaio Policistico'
Quando il medico si accorge che una
paziente può essere affetta da tale disturbo consiglia esami ormonali,
glicemia, insulinemia, ecografia pelvica, ma può anche optare per una terapia
mirata e suggerire alla sua paziente uno stile di vita corretto e la perdita di
peso. Va detto che la PCOS non è sinonimo di sterilità e si ricorre
all'induzione dell'ovulazione se la anovularietà è sistematica e unica causa di
sterilità. Inoltre, l’esercizio fisico (importante per ridurre la resistenza
insulinica) e la perdita di peso (utile a ridurre i livelli di insulina, di
SHBG e gli estrogeni), possono ripristinare l'ovulazione o favorire l’effetto
dei farmaci utilizzati per l'induzione dell'ovulazione.
Lo ribadiamo: stili di vita sani e corretti, acquisiti sin dalla più giovane
età, aiutano nella prevenzione di questa condizione clinica.
Problemi vascolari, ormonali, neurologici oppure alcune malattie sistemiche possono provocare disfunzionalità erettile
Problemi vascolari, ormonali, neurologici oppure alcune malattie sistemiche quali, ad esempio, il diabete mellito possono provocare disfunzionalità erettile. Anche i giovani possono essere colpiti da tale incapacità ma, nella maggior parte dei casi, per loro si tratta di un’ansia da prestazione (fattore psicologico). Occhio anche ad alcol e fumo che non aiutano in tal senso, anzi possono incidere negativamente sulla prestazione sessuale. Cosa fare per evitare di incorrere in questo problema? Il mantenimento di un corretto stile di vita e la riduzione dei fattori di rischio, consente di limitare la possibilità di sviluppare tale patologia. Diagnosi: è necessaria un’anamnesi e un esame obiettivo volti a identificare: le possibili cause, le terapie farmacologiche concomitanti o le patologie a prevalente componente psico-relazionale interferenti con la funzione sessuale.
La toxoplasmosi in alcuni casi può colpire le donne in gravidanza
Ci sono però una serie di comportamenti e di pratiche che possono ridurre notevolmente il rischio di contrarre questa malattia. Uno studio che ha coinvolto diversi centri in Europa, tra i quali anche italiani indica tra le principali fonti di infezione nelle donne gravide il consumo di carne poco cotta. Dai risultati emerge infatti che i fattori di rischio principali sono legati all’alimentazione (dal 30 al 63% dei casi dovuti all’assunzione di carne poco cotta). È quindi necessario evitare di assaggiare la carne mentre la si prepara e lavarsi molto bene le mani sotto acqua corrente dopo averla toccata. Lo stesso studio evidenzia che un’altra importante fonte di contaminazione è rappresentata dalla manipolazione della terra degli orti e dei giardini, dove animali infetti possono aver defecato.
Dunque è fondamentale che, chi svolge attività di giardinaggio o di coltivazioni lavi accuratamente le mani prima di toccarsi la bocca o la mucosa degli occhi. Lo stesso vale per il consumo di ortaggi e frutta fresca, che dev’essere lavata molto ma molto bene sotto acqua corrente. Occhio ai gatti randagi (meno o quasi zero ai domestici alimentati con scatolette e che escono poco di casa) che si infettano cacciando uccelli e topi contaminati, e che possono defecare nel terreno rilasciando Toxoplasma anche per diverse settimane. Se una donna dovesse contrarre la toxoplasmosi in gravidanza si consiglia una cura antibiotica o una cura basata su una combinazione di antibiotici. Nel caso in cui il trattamento non sia stato adeguato o sia iniziato troppo tardi, il bambino potrebbe avere una malattia grave già visibile alla nascita.
Ginecologia. Il Citomegalovirus è diffuso a livello mondiale: un problema soprattutto per gli immunodepressi
Uno degli aspetti più importanti legato al Citomegalovirus, è rappresentato dalle infezioni congenite. Un’infezione contratta durante la gravidanza e trasmessa al feto può, infatti, arrecare al bambino danni permanenti anche gravi. Per quanto riguarda la sintomatologia la maggior parte degli individui sani, adulti o bambini, non manifesta sintomi e non si accorge dell’infezione. Se compaiono febbre, malessere e ingrossamento dei linfonodi, questi sintomi possono essere confusi con l’influenza o la mononucleosi infettiva e difficilmente vengono effettuati gli esami di laboratorio per accertarla. Se il CMV si sviluppa nei soggetti immunocompromessi allora possono subire 'sollecitazioni' tutti gli organi e, in particolare, il CMV può portare polmonite, retinite con alterazione della vista, ed encefalite.
L’infezione può essere trasmessa anche durante la gravidanza in una donna precedentemente sieronegativa, oppure quando si verifica una riattivazione del virus latente o per reinfezione con un nuovo ceppo di CMV in una donna che aveva già contratto l’infezione. Tra i sintomi transitori si segnalano in particolare l’epatosplenomegalia, la polmonite, l’ittero, le petecchie, il basso peso alla nascita e le convulsioni. I sintomi permanenti possono essere molto gravi e causare diverse forme di disabilità permanente come sordità neurosensoriale, deficit visivi, ritardo mentale, ritardo psicomotorio, microcefalia, deficit di coordinazione dei movimenti, epilessia. In alcuni bambini i sintomi compaiono mesi o anni dopo la nascita, e in questi casi i segnali più comuni sono la perdita dell’udito e della vista. La comparsa di disabilità permanenti è più probabile nei bambini che mostrano i sintomi già alla nascita. Il CMV può essere trasmesso dalla madre al neonato anche durante il parto (infezione perinatale) oppure attraverso l’allattamento (infezione postnatale).





