Il fattore età può condizionare (e non poco) la fertilità femminile

Tra le maggiori componenti che può condizionare la fertilità femminile troviamo il fattore età. Più si decide di avere un figlio quando si raggiungono o si superano i 36/37 anni minori sono le chances di diventare mamma. Ciò perchè la donna nasce con un patrimonio follicolare determinato che va incontro progressivamente ad esaurimento. La fertilità della donna subisce un primo calo significativo, anche se graduale, già intorno ai 32 anni e un secondo più rapido declino dopo i 37 anni, fino ad essere prossimo allo zero negli anni che precedono la menopausa. 

Questa caratteristica da un lato limita il tempo utile alla procreazione e dall’altro spiega l’aumentata incidenza di aborti spontanei del primo trimestre all’aumentare dell’età perché diminuisce anche la qualità degli ovociti. Fondamentale, nella valutazione dello stato di fertilità della donna è la visita ginecologica che prevede un’accurata raccolta della storia familiare e clinica con un attento esame obiettivo generale e dei genitali. La diagnosi di infertilità si basa su dosaggi ormonali e indagini strumentali. Un aiuto, anche quando si entra nella fase ‘discendente’ della fertilità, può arrivare dalla fecondazione assistita. Il Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery è leader nella PMA. Pensate che solo nel 2022 sono state circa 700 le fecondazioni effettuate dal dottopre Raffaele Ferraro e dal suo staff. Per info e prenotazioni visite potete chiamare lo 0823 325388. Noi siamo a Caserta in via De Falco.

Voglia di avere un figlio. Eziologico ed empirico: i tipi di trattamento dell'infertilità maschile

Può colpire la donna ma anche l'uomo. Stiamo parlando dell'infertilità che rappresenta una delle cause per le quali sta l'Italia sta retrocedendo sempre più nella classifica delle nascite del mondo. Noi oggi ci occupiamo di quelle che possono essere le terapie per l’infertilità maschile in vista di una possibile Fecondazione Assistita, ricordando che il Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery di Caserta è leader nel Meridione per i trattamenti contro l'infertilità e soprattutto è all'avanguardia nelle tecniche di fecondazione assistita. Le cause di infertilità vengono analizzate dall’andrologo che è anche colui che si occupa di decidere la terapia più adatta per il paziente. 

Ci sono due tipi di trattamento dell’infertilità maschile: quello eziologico e quello empirico. Il primo si adotta quando quando si individua la causa del problema e quindi è possibile un trattamento mirato. Ad esempio la varicocelectomia, quando indicata, assicura la rimozione di un fattore di rischio per la fertilità, il varicocele. Se invece dovessimo trovarci di fronte all’azoospermia (assenza di spermatozoi nel liquido seminale) ostruttiva il trattamento può essere rappresentato dalla disostruzione delle vie seminali. Un’altra possibile infertilità riscontrabile, abbastanza comune, è rappresentata dalle infezioni genitali, che devono essere trattate con terapia specifica dopo esami colturali specifici. 

Per l’ipogonadismo ipogonadotropo (patologia ormonale in cui vi è un ridotto funzionamento dei testicoli per la presenza di un deficit di produzione di gonadotropine FSH ed LH da parte della ghiandola ipofisi) la terapia di scelta di solito è il trattamento ormonale combinato con gonadotropine, che permette in una buona parte dei casi la ripresa della spermatogenesi. Passiamo ai casi di trattamento empirico dell’infertilità maschile che si adotta quando non è possibile formulare una diagnosi precisa. Questo trattamento tende a migliorare la quantità e la qualità degli spermatozoi, aumentando così la probabilità di fecondazione e gravidanza. In questi casi è frequente l’uso di sostanze antiossidanti, vitamine e, in casi selezionati, anche di alcuni ormoni.

Rosolia può diventare pericolosa se si contrae in gravidanza

Quando si parla di gravidanza un tema da non sottovalutare è senza dubbio la rosolia. Si tratta di una malattia infettiva acuta esantematica, causata da un virus a Rna del genere Rubivirus, della famiglia dei Togaviridae. Si manifesta con un’eruzione cutanea simile a quelle del morbillo o della scarlattina, malattie da cui può essere clinicamente indistinguibile. Generalmente è una malattia lieve ma diventa pericolosa se contratta durante la gravidanza perché può portare ad aborto spontaneo, morte intrauterina del feto, o gravi anomalie congenite. Il virus della rosolia può essere in grado di superare la barriera placentare ed eventualmente provocare anomalie embrio-fetali. "Se l’infezione avviene poco prima del concepimento o nelle prime 8-10 settimane di gestazione -si legge sul sito Epicentro ISS- il rischio stimato di conseguenze al feto è fino al 90%. Se l’infezione è contratta dopo la ventesima settimana l’infezione provoca raramente malformazioni congenite". Con la rosolia congenita si possono verificare difetti della vista, sordità, malformazioni cardiache, ritardo mentale, nonché danni epatici e splenici. Per contrastare la rosolia attualmente non c'è una terapia farmacologica specifica se si esclude l’uso di sintomatici per la febbre o i dolori articolari o antibiotici in caso di sovrapposizioni batteriche.

Infertilità femminile: perchè alcuni esami strumentali sono importanti da effettuare

Nel recente passato abbiamo pubblicato articoli inerenti le cause che possono condizionare la fertilità femminile. Oggi ci occupiamo, invece, delle indagini strumentali che più frequentemente vengono richieste alla donna in merito a questo argomento. Un esame importante è senza dubbio l’ecografia pelvica. E’ indispensabile nella valutazione della fertilità della donna, in quanto consente di verificare la conta dei follicoli ovarici, il verificarsi dell’ovulazione e la presenza di eventuali lesioni dell’utero e degli annessi. Altro esame, stavolta radiologico, è l’isterosalpingografia. 

E’ scarsamente invasivo e permette una buona valutazione della morfologia e delle eventuali patologie uterine e della pervietà tubarica attraverso l’infusione di un mezzo di contrasto o soluzione salina sterile mista ad aria e successiva valutazione delle scansioni radiologiche ottenute. I dati emersi sulla morfologia dell'apparato genitale femminile, ottenuti mediante isterosalpingografia, permettono di tracciare una diagnosi differenziale delle possibili cause d'infertilità femminile. Continuando c’è isterosono/salpingografia. 

Si tratta di una ecografia transvaginale con introduzione, attraverso un sottile catetere, di una soluzione fisiologica sterile alternata ad aria in cavità uterina per visualizzarne il passaggio attraverso le salpingi valutandone così la pervietà. La dilatazione della cavità uterina consente anche una migliore definizione dei margini endometriali e delle caratteristiche della cavità stessa. Infine l’isteroscopia che concerne in una tecnica endoscopica minimamente invasiva che permette di valutare la cavità uterina, la presenza di patologie endocavitarie e l’endometrio. Tutti gli esami citati possono essere effettuati dal nostro Centro, Iatropolis-Genesis Day Surgery con sede in Caserta alla Via De Falco. Per info e prenotazioni potete chiamare lo 0823 325388.

In gravidanza. Riduzione del consumo di sale importante per evitare aumento del volume dei liquidi extra cellulari

Dal 12 al 18 maggio 2025 si è svolta la 'Settimana Mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale', promossa dalla World Action on Salt, Sugar and Health, associazione con partner in 100 Paesi dei diversi continenti costituita nel 2005. In Italia, secondo uno studio, nel periodo 2023-2024, è stato riscontrato, in campioni di popolazione di età 35-74 anni residenti in 12 Regioni, un consumo medio giornaliero di sale pari a 9,3 grammi negli uomini e 7,2 grammi nelle donne, "sostanzialmente stabile rispetto alla rilevazione 2018-2019 e diminuita di circa il 12% rispetto al periodo 2008-2012. Da questi dati preliminari emerge, altresì, che solo il 10% degli uomini e il 24% delle donne ha un adeguato consumo di sale, ovvero inferiore a 5 grammi al giorno" - si legge sul sito del Ministero della Salute.

Il Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery di Caserta è leader nel Meridione per ciò che riguarda la ginecologia e la fecondazione assistita. Ogni anno sono circa 700 i trattamenti PMA che il dottore Raffaele Ferraro ed il suo staff eseguono con ottimi risultati. E allora sul consumo di sale in gravidanza abbiamo chiesto lumi al nostro staff: "Alle pazienti in gravidanza consigliamo una riduzione dell'utilizzo del sale a tavola perchè può comportare un ulteriore aumento del volume dei liquidi extra cellulari. Il che può generare gonfiore alle gambe ed anche edemi agli arti inferiori. Per quanto concerne, invece, le donne in attesa che lamentano problemi cardiovascolari, in particolare ipertensione arteriosa, suggeriamo l'eliminazione totale del sale a tavola. Un aggravarsi dell'ipertensione generata dall'ingerimento di sodio potrebbe infatti provocare anche distacco della placenta e parto pre termine".

Ma quali potrebbero essere le azioni per ridurre il consumo di sale? Ecco alcuni suggerimenti: usare erbe, spezie, aglio, peperoncino, erbe aromatiche e agrumi al posto del sale. Inoltre, scolare e risciacquare verdure e legumi e in scatola e mangiare più frutta e verdura fresca. Infine, ridurre gradualmente il sale nelle ricette preferite, così da far adattare le papille gustative.

Infertilità, occhio alle alterazioni strutturali dell’utero che possono intaccare la capacità riproduttiva

Tra i fattori collegati all'infertilità (che oggi colpisce il 15% circa delle coppie in Italia) c'è il fattore uterino rappresentato da alterazioni strutturali dell’utero che possono intaccare la capacità riproduttiva. Le malformazioni congenite (utero setto, bicorne o subsetti uterini) o acquisite (polipi, miomi, sinechie) possono creare problemi al concepimento o essere responsabili di aborti più o meno precoci in quanto causano alterazioni della cavità uterina. 

Altro fattore è quello cervicale. Si tratta di alterazioni morfologiche (agenesia cervicale, setto cervicale, aderenze) o funzionali (densità del muco cervicale, infiammazioni) che gravano sulla cervice uterina, che possono impedire od ostacolare la risalita degli spermatozoi nell’utero e verso le tube. Nel tessuto cervicale sono presenti anche cellule plasmatiche produttrici di anticorpi specifici, che in certe condizioni, possono ridurre la fertilità interferendo sulla migrazione e sulla vitalità degli spermatozoi. 

Altre cause che possono creare difficoltà in termini di infertilità sono le malattie sistemiche, i fattori nutrizionali e le abitudini di vita. Ad esempio le cause ipotalamiche-ipofisarie (Sindrome di Kallmann, iperprolattinemia, ipopituitarismo, Sindrome di Cushing), il diabete mellito, i disordini della tiroide, le malattie delle ghiandole surrenali, le malattie epatiche o renali. 

Anche l’esposizione a sostanze tossiche quali pesticidi dell'agricoltura, solventi presenti in vernici, esposizione a metalli pesanti (mercurio, arsenico, piombo, cadmio etc.), a radiazioni e temperatura elevata possono essere pericolosi per la fertilità. Poi ci sono alcuni farmaci pericolosi per la fertilità che sono i chemioterapici, gli immunodepressori e gli antidepressivi. Un effetto tossico sulla fertilità è stato documentato anche con l’assunzione di sostanze stupefacenti, di fumo ed alcol, diete incongrue, stress, anoressia o eccesso ponderale.

Infezioni sessualmente trasmesse: ne circolano 30 in tutto il mondo causate da oltre 20 agenti patogeni

Le infezioni sessualmente trasmesse sono assai diffuse in tutto il Mondo e naturalmente anche in Italia. Esse possono provocare sintomi acuti, infezioni croniche e gravi complicanze a lungo termine. I giovani tra 15 e i 24 anni rappresentano la fascia di età molto più esposta a questo tipo di rischi. Ad oggi sono circa 30 le infezioni sessualmente trasmesse conosciute causate da oltre 20 agenti patogeni. 

Alcune infezioni non presentano sintomi e ciò aumenta la probabilità di contagio di altri individui sani e di cronicizzazione, con possibili conseguenze anche sulla funzione riproduttiva (infertilità) e con un alto rischio di trasmissione verticale in corso di gravidanza e/o al momento del parto. Diamo alcuni numeri che sono stati pubblicati sul sito del Ministero della Salute. Ogni giorno sarebbero più di 1 milione le infezioni sessualmente trasmesse. Ogni anno, invece sarebbero, circa 376 milioni le nuove infezioni, di cui 1 su 4 è una malattia sessualmente trasmessa: clamidia, gonorrea, sifilide e tricomoniasi. Si stima che oltre 500 milioni di persone abbiano un'infezione genitale da virus herpes simplex (HSV). Più di 290 milioni di donne presentano un'infezione da HPV. 

La maggior parte delle infezioni sessualmente trasmesse non presenta sintomi o presenta solo sintomi lievi che potrebbero non essere riconosciuti come infezioni. 988.000 donne in gravidanza erano affette da sifilide nel 2016, con oltre 350.000 esiti avversi alla nascita, inclusi 200.000 nati morti e morti neonatali Infine va registrato che, in alcuni casi, le malattie sessualmente trasmissibili possono avere gravi conseguenze sulla salute riproduttiva oltre l'impatto immediato dell'infezione stessa (ad es. infertilità o trasmissione da madre a figlio). E’ sempre bene, dunque, effettuare una visita ginecologica periodica per evitare che possano insorgere delle infezioni che, come abbiamo visto, spesso non si manifestano con dei sintomi e per questo motivo possono essere trasmesse più facilmente.