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ndrome dell’ovaio policistico: l’iperinsulinemia aumenta gli ormoni androgeni rilasciati dalle ovaie e, questo aumento di ormoni inibisce l'ovulazione aumentando, a sua volta, i depositi di grasso e generando un’ obesità di tipo androide che, potenzia ulteriormente l'insulino-resistenza, dando vita ad un ciclo di feedback positivo che, ancora, aumenta la gravità del fenotipo PCOS : ne deriva che la prevenzione alimentare nelle donne che hanno una predisposizione genetica all’insulina resistenza, risulta essere di rilevante importanza.
Ma che ruolo ha la Vitamina D nella sindrome dell’ovaio policistico?
Innanzitutto, se non ricordate cos’è la Vitamina D, potete leggere il mio articolo precedente che potete trovare qui http://www.iatropolis.it/2016/11/il-ruolo-della-vitamina-d-nella.html?m=1 ma nell’eziologia della sindrome dell'ovaio policistico, la Vitamina D riveste un ruolo particolarmente importante. Diversi studi hanno identificato che le donne con PCOS presentano ridotti livelli sierici di vitamina D rispetto alle donne che non soffrono di PCOS mentre altri studi non controllati hanno rilevato che un supplemento di Vitamina D nelle pazienti con PCOS che, manifestavano una carenza di Vitamina D, ha portato ad una riduzione dell’insulino-resistenza e, di conseguenza, si è verificata una normalizzazione sia degli ormoni riproduttivi che dell’ovulazione, cosa che ha consentito un miglioramento del tasso di concepimento naturale. Ancora, altri studi hanno segnalato che la carenza di vitamina D è collegata con avverse complicazioni ostetriche (es: parto pretermine, preeclampsia e diabete gestazionale): dunque, tutte le donne con PCOS che presentano una carenza di Vitamina D (livelli sierici <50 nmol) dovrebbe provvedere con un’integrazione di vitamina D. Ma facciamo attenzione: bisogna sapere che la vitamina D non funziona da sola ma funziona in sinergia con altre vitamine e minerali come ad esempio B2, C, K2, A e magnesio. E’ necessario che l’integrazione di Vitamina D debba essere fatta quotidianamente e non in mega dosi settimanali o mensili: la forma di vitamina D non attiva, che noi andiamo ad integrare con appositi integratori, ha un emivita di 24 ore. Ciò significa che, se andiamo ad introdurre
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Ma di quanta Vitamina D abbiamo bisogno?
La maggior parte degli esperti consiglia che abbiamo bisogno almeno di 1.000 IU al giorno, anche se altri sostengono che la quantità giusta di vitamina d di cui abbiamo bisogno, oscilla tra 2.000 UI e 5.000 UI, o anche fino a 10.000 UI al giorno. Per verificare se si ha una carenza di vitamina D o per delinearne la gravità, è necessario effettuare un prelievo del sangue in modo da controllare i livelli di 25-idrossivitamina D3 : se i livelli ematici di vitamina D sono almeno o al di sotto 30 ng / ml, sarà necessario consultare un professionista (mai provvedere da soli!) che, ci fornirà la dose di integrazione opportuna di vitamina D per poi controllare, a distanza di un arco temporale di 2-3 mesi se i livelli sono aumentati. I livelli ottimali di vitamina D devono essere tra 80-100 ng / ml per tutto l’anno. Inoltre, insieme alla Vitamina D3 è opportuno anche valutare i livelli sierici del paratormone (PTH) intatto, calcemia e calciuria (24h).
Infine, vi ricordo che noi siamo quello che mangiamo, dunque rispettate il vostro corpo, sempre!!
Dott.Umberto Alessandro D’Angelo