PRIMA PARTE (continua)
Per
malattie sessualmente trasmesse si intendono delle infezioni che possono
trasmettersi prevalentemente, o anche, attraverso i rapporti sessuali.
Queste
infezioni possono essere determinate da batteri, miceti (funghi), parassiti o
virus. Possono causare alterazioni localizzate unicamente o prevalentemente
agli organi genitali, oppure anche, o solo, a organi e sistemi extragenitali.
Candida
La Candida
è un fungo, o micete, molto diffuso. Può causare infezioni della pelle e delle
mucose orali e genitali.L’infezione genitale da Candida è facilmente
trasmissibile attraverso i rapporti sessuali, ma spesso insorge anche
indipendentemente dai rapporti, perché questo fungo fa parte della normale
flora batterica intestinale, e può colonizzare per semplice vicinanza i
genitali. L’infezione è più frequente durante la gravidanza, in seguito a
terapie antibiotiche, nei soggetti diabetici o con riduzione delle difese
immunitarie.Il trattamento si avvale di farmaci antimicotici, per via locale o
per via orale. In caso di vaginite da Candida, spesso viene trattato anche il
partner, anche se non presenta sintomi, perchè potrebbe essere portatore
dell’infezione.L’infezione da Candida determina bruciore, prurito e
arrossamento dei genitali. Nella vaginite da Candida c’è una secrezione
biancastra, a fiocchi, simile a ricotta. Normalmente l’infezione si cura
rapidamente e prontamente, ma in una piccola percentuale di casi può recidivare
o persistere: in questi casi è necessario ricorrere alla terapia orale,
eventualmente con dosi ripetute e prolungate nel tempo.L’infezione da Candida,
anche se recidivante, non provoca mai danni agli organi genitali o ad altri
organi. La diagnosi dell’infezione si può fare con la semplice visita se i sintomi
sono chiari. Altrimenti, la presenza di questo microrganismo si può
diagnosticare con l’esame microscopico e colturale (tampone vaginale) o,
occasionalmente, attraverso il pap-test.
Trichomonas
Il
Trichomonas è un parassita la cui via di trasmissione è prevalentemente
sessuale, ma non si può escludere il contagio attraverso oggetti (biancheria,
asciugamani, toilette, acqua) contaminati.I sintomi sono bruciore,
arrossamento, prurito ai genitali, con aumento della secrezione vaginale che
assume un colore gialloverdastro.L’infezione resta localizzata ai genitali, e
non provoca danni permanenti. È stato ipotizzato che in gravidanza possa
determinare rottura precoce delle membrane. La terapia deve essere eseguita per
via orale, ed estesa al partner anche se asintomatico. La diagnosi
dell’infezione si può fare con la semplice visita se i sintomi sono chiari.
Altrimenti, la presenza di questo microrganismo si può diagnosticare con
l’esame microscopico e colturale (tampone vaginale) o, occasionalmente, attraverso
il pap-test.
Clamidia
La
Clamidia determina infezioni genitali che possono decorrere in modo del tutto
asintomatico, ma che possono causare danni permanenti degli organi genitali.
Nella femmina l’infezione da Clamidia può determinare infezioni pelviche, cioè
della parte bassa dell’addome dove sono localizzati utero, tube e ovaie,
causando occlusione delle tube e conseguente sterilità. Nel maschio la Clamidia
può causare prostatiti e conseguente possibile riduzione della fertilità. Per
questo è importante fare una diagnosi tempestiva, anche se la mancanza di
sintomi la rende difficile da sospettare. Sembra infatti che questa infezione
sia piuttosto diffusa, tanto che negli Stati Uniti sono stati rilevati tassi di
infezione fino al 20-30% della popolazione giovane sessualmente attiva. In
alcuni paesi infatti è stato proposto che l’esame per l’individuazione della
clamidia venga esteso a tutti soggetti a rischio, cioè soprattutti i giovani.La
diagnosi richiede l’esecuzione di un test di laboratorio specifico sul secreto
vaginale della femmina o uretrale del maschio. La terapia antibiotica è
semplice, rapida e risolutiva, e naturalmente va estesa a tutti i contatti
sessuali.
Dott.ssa NUNZIA NACCA
Ostetrica - Centro Iatropolis - Genesis Day Surgery
info: genesiscaserta@gmail.com
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