Recenti
statistiche hanno dimostrato come circa un italiano su tre, con
un’età compresa tra i 25 e i 45, accusa sintomi da rientro.
Le
vacanze sono ormai finite, ma, il ricordo di agosto , del sole, degli
svaghi, del relax, delle passeggiate in riva al mare, delle cose
piacevoli fatte in totale libertà non è svanito del tutto, tanto da
rendere faticoso ,in alcuni casi, il rientro ai ritmi e alla vita di
tutti i giorni.
Ritornare
al lavoro, alla quotidianità, ai ritmi e alla routine per molti può
essere fonte di un vero e proprio stress che viene indicata come
sindrome da rientro al lavoro o post-vacation blues.
Lo
stress da rientro non va confuso con la depressione stagionale o con
psicopatologie più gravi; può essere considerato una risposta
fisiologica alla difficoltà, dopo un periodo di vacanza, a
reinserirsi nel contesto lavorativo.
Tale
disagio si manifesta sia a livello fisico che psichico e si può
riconoscere per una serie di sintomi come immotivata stanchezza,
difficoltà di concentrazione, stordimento, mail di testa, digestione
difficile,dolori muscolari, tremori,palpitazioni, difficoltà ad
addormentarsi, ansia diffusa. Niente paura! Tali sintomi
scompaiono spontaneamente nel giro di una decina di giorni. Le cause
sono da ricercarsi nel cambiamento delle abitudini: dalla totale
assenza di obblighi e di impegni, se non quelli piacevoli, alla
responsabilità e agli oneri legati al lavoro. Il passaggio dai ritmi
vacanzieri alla routine quotidiana può portare ad una sorta di
perturbazione dell’equilibrio psicofisico. Quindi riprendere le
proprie attività e i propri impegni richiede alla persona energia
psicofisiche di riadattamento e riorganizzazione. Questo passaggio
altro non è che un cambiamento e come tutti i cambiamenti può
essere fonte di stress.
Come
fare per non farsi intrappolare dalla malinconia per le vacanze
finite?Come utilizzare le ferie per ricaricarsi e prepararsi alla
stagione invernale?
Parola
d’orine gradualità. Sarà utile ritornare con qualche giorno
di anticipo rispetto al rientro in ufficio. Una volta rientrati al
lavoro evitare full-immersion e non farsi sommergere dagli impegni
accumulati, bensì programmare l’agenda degli impegni lavorativi; e
se il “capo non dà tregua”, allora dare priorità alle attività
che non si possono rimandare suddividendo i compiti più faticosi
nell’arco della settimana; ritagliarsi quindici minuti di pausa
ogni due ore. Nel tempo libero fare lunghe passeggiate e/o dedicarsi
allo sport, in quanto aiuta a scaricarsi e non interrompere
bruscamente con i ritmi vacanzieri.
A
soffrire dei sintomi da rientro sono anche i bambini. Con loro sarà
utile mantenere più a lungo le abitudini vacanziere: è
consigliabile tenere spento tv e play station, spingerli, invece, a
praticare attività fisica e giochi all’aria aperta. I bambini
hanno bisogno di maggiore gradualità e più tempo. Infine, un
rimedio che non dovrebbe mai mancare è una buona dose di entusiasmo.
Dott.ssa Lucia Anna Lombardo
Psicologa-Psicoterapeuta