STRESS POST VACANZE? Ci spiega tutto e come fare la Psicoterapeuta dott.ssa Lucia LOMBARDO

Recenti statistiche hanno dimostrato come circa un italiano su tre, con un’età compresa tra i 25 e i 45, accusa sintomi da rientro. Le vacanze sono ormai finite, ma, il ricordo di agosto , del sole, degli svaghi, del relax, delle passeggiate in riva al mare, delle cose piacevoli fatte in totale libertà non è svanito del tutto, tanto da rendere faticoso ,in alcuni casi, il rientro ai ritmi e alla vita di tutti i giorni.
Ritornare al lavoro, alla quotidianità, ai ritmi e alla routine per molti può essere fonte di un vero e proprio stress che viene indicata come sindrome da rientro al lavoro o post-vacation blues.
Lo stress da rientro non va confuso con la depressione stagionale o con psicopatologie più gravi; può essere considerato una risposta fisiologica alla difficoltà, dopo un periodo di vacanza, a reinserirsi nel contesto lavorativo.
Tale disagio si manifesta sia a livello fisico che psichico e si può riconoscere per una serie di sintomi come immotivata stanchezza, difficoltà di concentrazione, stordimento, mail di testa, digestione difficile,dolori muscolari, tremori,palpitazioni, difficoltà ad addormentarsi, ansia diffusa. Niente paura! Tali sintomi scompaiono spontaneamente nel giro di una decina di giorni. Le cause sono da ricercarsi nel cambiamento delle abitudini: dalla totale assenza di obblighi e di impegni, se non quelli piacevoli, alla responsabilità e agli oneri legati al lavoro. Il passaggio dai ritmi vacanzieri alla routine quotidiana può portare ad una sorta di perturbazione dell’equilibrio psicofisico. Quindi riprendere le proprie attività e i propri impegni richiede alla persona energia psicofisiche di riadattamento e riorganizzazione. Questo passaggio altro non è che un cambiamento e come tutti i cambiamenti può essere fonte di stress.
Come fare per non farsi intrappolare dalla malinconia per le vacanze finite?Come utilizzare le ferie per ricaricarsi e prepararsi alla stagione invernale?
Parola d’orine gradualità. Sarà utile ritornare con qualche giorno di anticipo rispetto al rientro in ufficio. Una volta rientrati al lavoro evitare full-immersion e non farsi sommergere dagli impegni accumulati, bensì programmare l’agenda degli impegni lavorativi; e se il “capo non dà tregua”, allora dare priorità alle attività che non si possono rimandare suddividendo i compiti più faticosi nell’arco della settimana; ritagliarsi quindici minuti di pausa ogni due ore. Nel tempo libero fare lunghe passeggiate e/o dedicarsi allo sport, in quanto aiuta a scaricarsi e non interrompere bruscamente con i ritmi vacanzieri.
A soffrire dei sintomi da rientro sono anche i bambini. Con loro sarà utile mantenere più a lungo le abitudini vacanziere: è consigliabile tenere spento tv e play station, spingerli, invece, a praticare attività fisica e giochi all’aria aperta. I bambini hanno bisogno di maggiore gradualità e più tempo. Infine, un rimedio che non dovrebbe mai mancare è una buona dose di entusiasmo.

Dott.ssa Lucia Anna Lombardo
Psicologa-Psicoterapeuta