Assunzione di ALCOL e problemi connessi ad esso: aumenta il consumo occasionale. E poi c'è il fenomeno del binge drinking

Il fenomeno dell'alcolismo o del consumo di bevande alcoliche sta cambiando con il passare degli anni, rispetto al passato. E' quanto emerge dal sito del Ministero della Salute che ha effettuato un approfondimento su questa materia molto importante.
"A fronte di una riduzione del consumo di vino durante i pasti,  - si legge sul portale del Ministero della Salute- si registra un progressivo aumento di consumo di bevande alcoliche occasionale e al di fuori dei pasti, condizione ancor più dannosa per le patologie e le problematiche correlate".
Dai dati del 2016 c'è una diminuzione di soggetti che assumone alcol giornaliermente e una crescita dei consumatori occasionali (dal 42,2% del 2015 al 43,3% del 2016) e quella di coloro che bevono alcolici fuori dai pasti (nel 2014 erano il 26,9%, nel 2015 il 27,9%, nel 2016 risultano il 29,2%).
La prevalenza dei consumatori a rischio è stata nel 2016 del 23,2% per gli uomini e del 9,1% per le donne di età superiore a 11 anni, per un totale di circa 8.600.000 individui che nel 2016 non si sono attenuti alle indicazioni di salute pubblica.
Le fasce di popolazione più a rischio per entrambi i generi sono quella dei 16-17enni che non dovrebbero consumare bevande alcoliche e quella dei “giovani anziani” (65-75 anni).
Circa 800.000 minorenni e 2.700.000 ultra sessantacinquenni, infatti, sono consumatori a rischio per patologie e problematiche alcol-correlate. Le quote percentuali di consumatori a rischio di sesso maschile sono superiori a quelle delle donne per tutte le classi di età, ad eccezione di quella dei minorenni, dove invece le differenze non raggiungono la significatività statistica.
Nella fascia giovanile, il binge drinking (assunzione di numerose unità alcoliche al di fuori dei pasti e in un breve arco di tempo) rappresenta l’abitudine più diffusa e consolidata. Nel 2015 il fenomeno riguardava il 15,6% dei giovani tra i 18 e i 24 anni di età, di cui il 22,2% maschi e il 8,6% femmine. Nel 2016 il fenomeno riguarda il 17% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età, di cui il 21,8% maschi e l’11,7% femmine. Si conferma la tendenza già registrata negli ultimi 10 anni che vede una progressiva riduzione della quota di consumatori che bevono solo vino e birra, soprattutto fra i più giovani e le donne, mentre aumenta la quota di chi consuma, oltre a vino e birra, anche aperitivi, amari e superalcolici, aumento che si registra nei giovani e giovanissimi, ma in misura percentuale maggiore negli adulti oltre i 44 anni e negli anziani.