NASCITE IN CALO. Il Ministero vara lo 'Studio Nazionale di Fertilita' e SI SCOPRE CHE...

In Italia, come in altri Paesi europei, le donne scelgono di avere un figlio in età sempre più avanzata. I Motivi? Dal lavoro, alla voglia di indipendenza, fino alla difficoltà di trovare il giusto partner. Tanto per citarne alcuni. E quindi nella nostra nazione, come anche in altre, esiste un problema legato alla denatalità che non consente di fornire un ricambio generazionale e la fecondità tardiva riguarda sempre più frequentemente la nascita del primogenito.
"Per favorire la natalità - spiega il Ministero della Salute-, se da un lato è imprescindibile lo sviluppo di politiche intersettoriali e inter-istituzionali a sostegno della genitorialità, dall'altro sono indispensabili politiche sanitarie ed educative per la tutela della fertilità che siano in grado di migliorare le conoscenze dei cittadini al fine di promuoverne la consapevolezza delle conseguenze di una maternità tardiva e favorire il cambiamento. A tal fine è stato elaborato il “Piano nazionale per la fertilità”, con il quale si intende innanzitutto informare i cittadini sul ruolo della fertilità nella loro vita, sulla sua durata e su come proteggerla evitando comportamenti che possono metterla a rischio. Altro obiettivo del Piano è quello di creare le condizioni per fornire assistenza sanitaria qualificata per difendere la fertilità, promuovere interventi di prevenzione e diagnosi precoce al fine di curare le malattie dell'apparato riproduttivo e intervenire, ove possibile, per ripristinare la fertilità naturale. Il progetto CCM intende supportare l’attuazione del Piano e si pone come obiettivo generale quello di raccogliere informazioni sulla salute sessuale e riproduttiva in grado di orientare e sostenere la programmazione di interventi a sostegno della fertilità in Italia attraverso indagini rivolte sia alla popolazione potenzialmente fertile (adolescenti, studenti universitari e adulti) e sia ai professionisti sanitari".