“e tu, quando farai un figlio?”
A molte donne capita sentirsi rivolgere questa domanda da amici e da parenti e le risposte
sono sempre più spesso le stesse: “ora non è il momento”, “sono giovane, poi vedremo”,
“non posso: ora devo pensare al lavoro!”, ecc.
E’ sicuramente vero che programmare una gravidanza è un atto di estrema responsabilità
e che oggi, per i mutati scenari socio-economico-culturali, la scelta di avere un figlio è
maggiormente influenzata da vari fattori (l’instabilità lavorativa ed economica, la giusta
voglia di realizzarsi dopo anni di sacrifici e di studio), ma è altrettanto vero che le
possibilità per una donna di avere una gravidanza sono strettamente legate alla sua età.
Il fattore tempo, l’età della donna, è un elemento importantissimo.
Non è solo il numero dei gameti femminili a ridursi nel tempo, ma anche la loro qualità
risente di tale fattore.
Un recente studio pubblicato su Nature Comunication
( https://www.nature.com/articles/s41467-020-14936-3) sembra rafforzare il dogma che
vuole la riserva ovarica limitata.
Quindi, per il numero limitato di cellule utili per la riproduzione, per l’azione del tempo sul
loro numero e sulla loro qualità, per la possibile insorgenza nella donna di patologie (non
solo neoplastiche) che possono danneggiare la fertilità (direttamente, o a causa delle
terapie necessarie), ma anche per il possibile verificarsi di “eventi esterni” (come ad
esempio, epidemie/pandemie anche che possono determinare la scelta di ulteriori periodi
di attesa), sembra doveroso informare tutte le donne che esiste la possibilità di preservare
la propria fertilità.
Esistono varie possibilità per preservare la fertilità femminile e la scelta va fatta in base
alle condizioni della donna, della sua salute, della sua vita, e, soprattutto, sempre
parlandone con esperti di medicina della riproduzione.
Posticipare la maternità può essere una necessità, o una volontà, ma bisogna essere
consapevoli di ciò che comporta e di tutte le strategie disponibili per far sì che rimandare
non significhi, poi, rinunciare.