GRAVIDANZA e PARTO. La Campania è la seconda regione più 'prolifica'. L'età della madre cresce oltre i 31 anni
Qualche settimana il Ministero della Salute ha pubblicato sul proprio portale il Rapporto Annuale sull’evento nascita in Italia, prendendo in considerazione l’anno 2017. Emergono dati molto interessanti. Innanzitutto prosegue il calo delle nascite, in tutte le aree del Paese. “Il fenomeno è in larga misura l’effetto della modificazione della struttura per età della popolazione femminile ed in parte dipende dalla diminuzione della propensione ad avere figli. Le cittadine straniere hanno finora compensato questo squilibrio strutturale”. Si legge dal rapporto. Il tasso di natalità è più basso in Liguria ed in Sardegna. La Campania, dopo la Lombardia, è la regione che ‘partorisce’ di più. Veniamo alla condizione della madre che in media partorisce al di sopra dei 31 anni. In Campania tra i 30 ed i 39 anni conclude la gravidanza il 57% delle donne. Il 33% invece concepisce tra i 20 ed i 29 anni. Il livello di istruzione della madre può influenzare sia l’accesso ai servizi sia le strategie di assistenza verso il feto ed il neonato. Delle donne che hanno partorito nell’anno 2017, il 43,7% ha una scolarità medio alta, il 27,8% medio bassa ed il 28,4% ha conseguito la laurea. Altro aspetto molto importante che, spesso, rimanda la gravidanza è l’occupazione. Il 54,7% delle madri ha un’occupazione lavorativa, il 29% sono casalinghe ed il 14,3% sono disoccupate o in cerca di prima occupazione. Veniamo al parto. L’89,5% dei parti è avvenuto negli Istituti di cura pubblici ed equiparati. Il 10% circa nelle case di cura. Poi una curiosità: accanto a se’ al momento del parto c’è quasi sempre il coniuge. Nel 91% dei casi infatti c’è sempre il marito ad assistere all’operazione-parto. Crescono i parti utilizzando la chirurgia. Nel 2017 la percentuale di cesareo è stata quasi del 33%.