Rapporto nazionale su gravidanza e parto. Fecondazione Assistita: FIVET più utilizzata dell'ICSI in Italia
Il Ministero della Salute ha pubblicato in questi ultimi giorni sul suo portale il rapporto sui dati relativi a gravidanza e parto del 2019, vale a dire una relazione annuale sull’evento nascita in Italia. Emerge che l’88,8% dei parti nell’anno di riferimento è avvenuto negli istituti pubblici mentre poco più dell’11% in strutture private. L’età media della madre è di 33 anni, superiore a 31 anni al primo figlio. Delle donne che hanno partorito nel 2019, il 42,9% ha una scolarità medio alta, il 25,9% medio bassa ed il 31,2% ha conseguito la laurea. Passiamo all’analisi della condizione professionale della madre. Si evidenzia che il 55,0% delle madri ha un’occupazione lavorativa: il 28,6% sono casalinghe e il 14,2% sono disoccupate o in cerca di prima occupazione. La condizione professionale delle straniere che hanno partorito nel 2019 è per il 52,7% quella di casalinga a fronte del 62,3% delle donne italiane che hanno invece un’occupazione lavorativa. Capitolo gravidanze. Nell’89,4% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate è superiore a 4 mentre nel 71,0% delle gravidanze si effettuano più di 3 ecografie. La percentuale di donne italiane che effettuano la prima visita oltre il primo trimestre di gravidanza è pari al 2,2% mentre tale percentuale sale all’11,0% per le donne straniere. Nell’ambito delle tecniche diagnostiche prenatali invasive sono state effettuate in media 3,9 amniocentesi ogni 100 parti. A livello nazionale alle madri con più di 40 anni il prelievo del liquido amniotico è stato effettuato nel 12,02% dei casi denotando un trend decrescente nell’ultimo triennio. Veniamo al parto. Si conferma il ricorso notevole all’espletamento del parto per via chirurgica. In media, nel 2019 il 31,8% dei parti è avvenuto con taglio cesareo, con notevoli differenze regionali. Infine il ricorso alla fecondazione assistita è stato effettuato in media con 3,06 gravidanze ogni 100. La tecnica più utilizzata è stata la fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell’utero (FIVET), seguita dal metodo di fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma (ICSI).