'Giornata della Prematurità': ogni anno nascono in Italia oltre 24mila neonati prima della 37esima settimana
La scorsa settimana si è celebrata, a livello mondiale, come
ogni anno, 'La Giornata Mondiale della Prematurità', che ha l'obiettivo di
sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prematurità. Nella nostra
nazione nascono ogni anno oltre 24.000 neonati prematuri (il 6,3 % del totale),
vale a dire bimbi che vengono al mondo prima della 37esima settimana di età
gestazionale. Di costoro il 75,3 % è rappresentato da parti pre-termine dalla
34a alla 36a settimana gestazionale. La prematurità rappresenta un problema
urgente di salute pubblica: trattasi, infatti, della principale causa di morte
di bambine e bambini al di sotto dei 60 mesi di età. Ogni anno si stima che
13,4 milioni di bambini nascano pretermine (prima della 37° settimana di
gestazione), mentre oltre 20 milioni ha un peso inferiore alla media (meno di
2,5 kg). Il neonato pretermine ha una pelle sottile, mani e piedi freddi,
l'ittero è frequente e più prolungato e il tessuto sottocutaneo è scarso. Il
cranio è voluminoso, i capelli sono fini, gli occhi sporgenti e il tronco è
coperto da peluria soffice. Continuando, frequenza respiratoria e cardiaca sono
più elevate. L'addome è più visibile ed è più frequente l'ernia ombelicale.
Infine, generalmente, gli arti sono corti e sottili ed il calo di peso, dopo la
nascita, è più marcato di quello del neonato a termine. Ma oggi questo gap,
abitualmente, viene colmato con una doppia cura: medica e genitoriale.
Soffermiamoci sulla seconda: carezze, abbracci e massaggi, oltre all’ascolto
della voce e al silenzio, sono diventate parti essenziali della terapia. Lo
sviluppo psichico del bambino dipende enormemente anche dal contesto in cui si
trova a vivere nei primi momenti di separazione dalla mamma in primis ma anche
dal papà. La presenza dei genitori, infatti, è considerata indispensabile per
la salute del bambino e per la sua crescita fisica e psichica, e molto
importante per la costruzione della sua relazione con i genitori e poi con gli
'estranei'.