Il fumo di tabacco da parte delle donne in gravidanza espone i nascituri
alla nicotina, con la possibilità che essi manifestino, alla nascita, i
segni della sindrome da astinenza (irritabilità, tremore, turbe del
sonno). A lungo termine, invece, il tabacco può causare deficit
comportamentali, un quoziente intellettivo più basso ed un disturbo da
deficit di attenzione.
Uno studio condotto, qualche anno fa
in Spagna ha evidenziato che, in bambini nati da madri che hanno fumato
in gravidanza, la manifestazione di sintomi come irritabilità e tremore
entro le prime 24-48 ore dalla nascita è correlata alla concentrazione
di nicotina rilevata nelle urine e nei capelli dei neonati.
Con la nascita, infatti, il neonato non è più esposto alla nicotina
contenuta nel sangue materno e, per questo motivo, sperimenta una vera e
propria sindrome da astinenza dopo uno o due giorni.
Un fenomeno
analogo si presenta quando una madre che fuma durante il periodo
dell'allattamento smette di allattare il proprio bambino, anche se con
effetti minori rispetto all'assunzione di nicotina in gravidanza. In
questi casi i sintomi dell'astinenza compaiono spesso subito dopo lo
svezzamento, e vengono quindi confusi con coliche.
Il consumo
di tabacco in gravidanza trasforma praticamente il feto in un fumatore
passivo, esponendolo a tutti gli effetti nocivi del fumo e all'aumento
del rischio di sviluppare asma bronchiale, infezioni respiratorie,
deficit neurologici e cardiaci.
Le fumatrici gravide hanno
inoltre una maggiore probabilità di dare alla luce neonati di basso
peso, in quanto la nicotina ha un potente effetto vasocostrittore che
comporta una riduzione dell'apporto di sangue alla palcenta, mentre
studi epidemiologici hanno rilevato un'associazione tra il fumo passivo e
la "morte improvvisa del lattante" (anche conosciuta come "morte in
culla" o "SIDS"), ritenendolo quindi una delle cause che concorrono
all'insorgenza di questa temibile sindrome.
Alla luce di
questi dati, è giusto che le fumatrici gravide siano informate di tutti i
potenziali rischi che il fumo in gravidanza comporta per la salute del
proprio bambino. E' necessario innanzitutto che, sia la donna gravida
che il partner abbandonino l'abitudine al fumo e, in secondo luogo,
evitare il più possibile l'esposizione del nascituro ad ambienti
contaminati dal fumo di tabacco.