In
una recente intervista pubblicata dal sito goldwebtv.it, nella quale
si sono toccati più aspetti della medicina 'al
tempo del coronavirus' è intervenuto, assieme al Presidente della
Commissione Sanità della Regione Campania Stefano Graziano, al
Primario di Chirurgia Generale dell'ospedale di Piedimonte Matese
Gianfausto Iarrobino e alla pediatra Maria Luigia Iodice, anche il
dottor Raffaele Ferraro, espertissimo ginecologo, tra i principali
interpreti della fecondazione assistita e proprietario del Centro
Iatropolis-Genesis Day Surgery di Caserta.
Ecco le sue dichiarazioni: “La nostra struttura non ha chiuso mai per fornire assistenza continua alle gestanti. Naturalmente abbiamo dovuto sospendere i nuovi cicli di fecondazione assistita perchè lo ha disposto il Governo. E' stato un periodo particolare ma devo dire che noi siamo stati bravi e fortunati. Nel nostro centro non abbiamo riscontrato alcun caso di positività al covid-19. Per quanto riguarda le pazienti in attesa, va fatta una premessa: le donne incinte hanno un senso innato di autoprotezione e sanno che nei nove mesi nei quali hanno una creatura in grembo devono vivere un po' in disparte evitando la socialità a cui erano abituate. Questo comportamento, che reputo naturale, ha di fatto allontanato automaticamente il virus. Per quanto riguarda i contagi, mi risulta che ci siano stati nel nostro territorio pochissimi contagi da gestante a feto, la cosìdetta 'trasmissione verticale del virus'. Sotto l'aspetto psicologico, nelle gestanti è certamente lievitata la preoccupazione, l'ansia e la paura. In alcuni casi abbiamo avuto donne che non volevano sottoporsi alle visite di controllo, necessarie per verificare lo stato di salute del feto. Alla fine però fortunatamente ci hanno ripensato.
Ecco le sue dichiarazioni: “La nostra struttura non ha chiuso mai per fornire assistenza continua alle gestanti. Naturalmente abbiamo dovuto sospendere i nuovi cicli di fecondazione assistita perchè lo ha disposto il Governo. E' stato un periodo particolare ma devo dire che noi siamo stati bravi e fortunati. Nel nostro centro non abbiamo riscontrato alcun caso di positività al covid-19. Per quanto riguarda le pazienti in attesa, va fatta una premessa: le donne incinte hanno un senso innato di autoprotezione e sanno che nei nove mesi nei quali hanno una creatura in grembo devono vivere un po' in disparte evitando la socialità a cui erano abituate. Questo comportamento, che reputo naturale, ha di fatto allontanato automaticamente il virus. Per quanto riguarda i contagi, mi risulta che ci siano stati nel nostro territorio pochissimi contagi da gestante a feto, la cosìdetta 'trasmissione verticale del virus'. Sotto l'aspetto psicologico, nelle gestanti è certamente lievitata la preoccupazione, l'ansia e la paura. In alcuni casi abbiamo avuto donne che non volevano sottoporsi alle visite di controllo, necessarie per verificare lo stato di salute del feto. Alla fine però fortunatamente ci hanno ripensato.
Come
si riparte dopo l'arrivo del coronavirus nelle nostre vite?
Innanzitutto seguendo alla lettera le direttive ed i protocolli delle
istituzioni, anche mediche. Da parte nostra, già prima dell'entrata
in vigore dei decreti e dei relativi protocolli, avevamo disposto un
piano di sanificazione costante e norme rigide per evitare
assembramenti (ad esempio, accompagnatori che rimanevano fuori il
centro). Inoltre avevamo imposto l'uso delle mascherine e delegato un nostro collaboratore all'ingresso di misurare temperatura
corporea. Ovviamente non mancano i distributori di igienizzante
liquido nel Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery.
Rigido
è anche il protocollo per i nuovi cicli della fecondazione
assistita. Abbiamo tre
triage che
costituiscono dei check-point di verifica dello stato di salute delle
coppie e degli operatori sanitari durante tutto il percorso della
fecondazione assistita. E ritengo sia giustissimo per garantire la
massima sicurezza e tranquillità a tutti noi e alle nostre
pazienti”.